Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri esprime vivo
apprezzamento per l'intervento del sottosegretario alle
Infrastrutture e ai Trasporti, senatore Roberto Castelli,
che nel corso della trasmissione di Rai Uno Porta a Porta,
andata in onda mercoledì 22 aprile, ha ribadito il proprio dissenso
per l'abolizione dei minimi tariffari, relativamente ai bandi di
gara per l'affidamento dei servizi di ingegneria, introdotta dalla
cosiddetta Legge Bersani.
In un'epoca governata dalla demagogia e dai falsi liberismi, avere
il coraggio di dire pubblicamente la verità sui devastanti effetti
delle cosiddette lenzuolate Bersani fa onore al senatore
Castelli al quale siamo grati, più come cittadini che come
professionisti.
Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri sottolinea che la cosiddetta
liberalizzazione delle tariffe ha creato i presupposti per una
grave dequalificazione delle prestazioni offerte, i cui risultati
negativi si riversano inesorabilmente sulla collettività.
La Legge Bersani ha portato ad una notevole svalutazione della
figura professionale dell'ingegnere a tutto svantaggio dei
cittadini tutti, senza, peraltro, che si siano potuti registrare
risparmi economici di alcun tipo, anzi spesso con l'instaurarsi di
contenziosi che appesantiscono i tempi e i costi di realizzazione
delle opere pubbliche. Ecco perché la Categoria ne chiede, ancora
una volta, con fermezza l'abrogazione, con l'immediato ripristino,
nel settore dei lavori e dei servizi pubblici, di un sistema
tariffario, determinato dal Ministero delle Infrastrutture e legato
ai livelli di qualità richiesti per le singole prestazioni
professionali.
Si impone, quindi, un tempestivo riallineamento del mercato dei
servizi di ingegneria a principi di etica, qualità, trasparenza e
concorrenza che necessariamente devono essere alla base delle
attività di rilevante interesse generale.
Fonte: Consiglio Nazionale Ingegneri
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