Rilanciare l'economia toscana, dare risposte ai bisogni abitativi
delle famiglie, riqualificare il patrimonio edilizio esistente: ma
tutto ciò in coerenza con le scelte delle strumentazioni
urbanistiche comunali e con i principi di governo del territorio
contenuti nella legge regionale 1/2005. Questo - dopo l'intesa
raggiunta a livello nazionale fra Governo, Regioni ed enti locali
lo scorso 31 marzo - il “patto” stipulato nella sede della Regione
Toscana su iniziativa dell'assessorato all'urbanistica, fra Regione
e associazioni degli enti locali: ANCI, UNCEM, UPI.
Il Governo della Toscana – si legge in premessa - “intende proporre
al Consiglio Regionale un gruppo organico di provvedimenti che,
oltre a stimolare la ripresa di alcuni settori produttivi, dia
risposte anche ad esigenze di carattere sociale e in particolare a
quelle abitative, espresse dalle famiglie”. Il pacchetto conterrà ;
una legge straordinaria sull'edilizia, l'integrazione del Piano
Paesistico del PIT e un programma di edilizia sociale. Il “patto”
stipulato questa mattina riguarda il primo dei tre momenti:
“interventi straordinari in materia edilizia”, in base alla volontà
di “rafforzare l'intervento sul patrimonio dell'edilizia
residenziale pubblica” e predisporre “abitazioni low cost per
giovani e famiglie di medio-basso reddito”.
Entro il 30 giugno 2009, attraverso una legge speciale, saranno
dunque definite “misure urgenti e straordinarie” con effetti
temporali destinati a cessare il 31 dicembre 2010. La legge si
applicherà immediatamente consentendo ai cittadini di realizzare
interventi di ampliamento fino al 20% delle unità abitative nonché
interventi di sostituzione edilizia di edifici abitativi con
aumenti fino al 35% nell'ambito urbano e, comunque, in coerenza con
le tipologie di intervento prev iste dagli strumenti urbanistici
comunali. Questi interventi dovranno assicurare il miglioramento
della qualità architettonica degli edifici, in relazione al
contesto urbanistico e paesaggistico di riferimento.
I progetti dovranno assicurare l'abbattimento delle barriere
architettoniche e l'uso di tecniche costruttive finalizzate al
risparmio energetico. Le ricostruzioni dovranno essere eseguite
applicando (“con rigore”) le norme antisismiche vigenti. Sono
previsti, per le ricostruzioni, vincoli quinquennali di
immodificabilità nelle destinazioni d'uso.
Entro il 30 luglio 2009 sarà effettuata una prima verifica per
valutare l'efficacia delle misure contenute in questa nuova legge
regionale: trimestralmente si riunirà il Tavolo di concertazione,
fra Regione ed enti locali, per verificare l'applicazione del
patto. Il Tavolo si avvarrà di un comitato tecnico.
Premesso che in Toscana la caduta del PIL (- 1,6% nel 2008, ma con
un annunciato – 4% nel 2009) non ha ancora portato effetti visibili
sul mercato del lavoro, il protocollo siglato fra Regione e sistema
degli enti locali evidenzia in circa 40 mila unità la perdita di
posti di lavoro stimata nel 2009 con una preoccupante caduta del
potere d'acquisto da parte delle famiglie.
Il provvedimento con le misure straordinarie per l'edilizia,
all'interno di un più generale gruppo organico di provvedimenti,
può fornire un contributo per contrastare la crisi sviluppando le
piccole e medie imprese locali.
a cura di www.regione.toscana.it
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