PROCEDIMENTO SUGLI AFFIDAMENTI IN FAVORE DI SOCIETÀ COMPLETAMENTE PUBBLICHE

30/04/2009

Si è conclusa nei tempi previsti l’indagine sugli affidamenti in house dei servizi idrici integrati. Con la Delibera n. 24 del 1 aprile 2009, il Consiglio dell’Autorità ha classificato le gestioni esaminate in quattro categorie.
Su 61 casi esaminati, i soggetti che sono risultati conformi alla normativa sulla gestione in house sono 32 (erano 6 nel novembre 2008). Sono 14 i gestori che possono ritenersi conformi perché hanno assunto impegni - la cui attuazione è da comunicarsi entro 60 giorni - per adeguarsi alle indicazioni precedentemente espresse dall’Autorità. In altre 12 gestioni la conformità è risultata subordinata all’attuazione di rimedi da identificare secondo gli indirizzi forniti, la cui modalità di attuazione ed i termini dovranno essere comunicati entro 2 mesi.
Solo 3 soggetti, infine, sono risultati non conformi alla disciplina dell’in house providing. Questi gestori avranno il termine di 30 giorni per comunicare modalità e tempi delle procedure che intendono adottare per mettersi in regola con il Codice dei Contratti.

“Abbiamo esaminato il settore dei servizi idrici integrati con approccio pragmatico, andando a vedere gli affidamenti uno per uno. Si è trattato di un lavoro lungo e faticoso, svolto in assoluta trasparenza, ascoltando tutti i gestori che lo hanno richiesto e prendendo atto delle più recenti sentenze della Corte di Giustizia UE”. Ha dichiarato il Presidente dell’Autorità, Luigi Giampaolino. “Quelli conseguiti sono risultati molto soddisfacenti sia per il lavoro altamente qualificato dell’Autorità, sia per i comportamenti collaborativi e la volontà di adeguamento delle società di gestione idrica alle nostre indicazioni.”

L’Autorità con la precedente Delibera n.52 del 26 novembre 2008 (che unitamente alla Delibera n.16 del 7 maggio 2008 costituisce la premessa alla delibera conclusiva dell’indagine) aveva già evidenziato come la giurisprudenza comunitaria sia stata concorde nel ribadire il carattere di eccezionalità della gestione in house, che è una deroga alle regole di evidenza pubblica. Condizioni al suo ricorso sono il controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi da parte degli enti committenti sui soggetti gestori, e lo svolgimento dell’attività prevalente in favore dell’ente pubblico di appartenenza.

L’Autorità intende contribuire alla costruzione di un mercato aperto e competitivo il cui presupposto risiede in scelte di politica industriale e nella risoluzione dei rischi derivanti dalla nuova normativa intervenuta con l’art. 23 bis della legge 133/2008, che prevede la cessazione delle gestioni in house al 31 ottobre 2010.
Il primo, è il rischio di rallentamento dei processi di liberalizzazione e apertura del mercato, il secondo è quello di interferire in modo pregiudizievole sui piani di investimenti dei gestori dei servizi idrici locali. In tal senso l’Autorità aveva inviato un atto di segnalazione al Parlamento nel novembre 2008. L’atto, pubblicato sul sito dell’Autorità, sarà inviato alla Commissione Europea.

Fonte: www.avlp.it


© Riproduzione riservata