Il Presidente della Conferenza delle Regioni
Vasco Errani ha
convocato una seduta straordinaria della
Conferenza delle
Regioni e delle Province autonome per oggi 7 maggio 2009 alle
ore 10,00 presso la Segreteria della Conferenza - Via Parigi, 11 –
Roma con all’ordine del giorno, tra l’altro, l’esame dello schema
di decreto-legge recante “
Misure urgenti in materia di edilizia,
urbanistica ed opere pubbliche”.
La convocazione è successiva alla Conferenza unificata del 29
aprile scorso che avrebbe dovuto trattare l’argomento relativo al
Piano Casa ma che ha rinviato la trattazione a data da
destinarsi.
All’ordine del giorno di oggi lo schema del decreto legge
nell’ultima versione presentata dal Governo alla Conferenza
unificata del 29 aprile scorso sul quale si sono manifestate nuove
richieste da parte delle Regioni; richieste che, probabilmente,
saranno formalizzate nella seduta odierna.
Il Governo, in verità, aveva predisposto, per la Conferenza
unificata del 29 aprile scorso, un documento in cui traccia dopo
aver tracciato storia del provvedimento partendo dalle finalità e
dalla istruttoria dello stesso indica dettagliatamente per tutti
gli articoli le originarie richieste delle Regioni e le modifiche
introdotte nel provvedimento stesso.
In particolare in riferimento all'
articolo 1 (Attività
edilizia libera), le Regioni hanno evidenziato il persistere di
alcune perplessità in merito alla lett. g), relativa ai mutamenti
di destinazione d'uso.
Poiché in sede tecnica non si è registrata una posizione univoca da
parte delle Regioni stesse, la decisione relativa alla richiesta di
modifica o di stralcio della lett. g) è stata rimessa alla sede
politica.
L’
ANCI ha condiviso le perplessità espresse dalle Regioni su
questo punto e ha rilevato la necessità di una maggiore chiarezza
terminologica in merito alla formulazione della lett. b) e della
lett. i).
In ordine alla lett. l), relativa all'installazione di pannelli
solari, fotovoltaici e termici, si è concordato di richiamare,
nella formulazione, il riferimento all'articolo 11 del D.Lgs .
n.115/2008.
Per quanto riguarda l’
articolo 2 (Misure urgenti in materia
antisismica e di sicurezza delle costruzioni), è stata elaborata,
in riunione, una formulazione condivisa con le Regioni e l'ANCI,
relativamente al comma 1, secondo il seguente testo. “
Ogni
intervento edilizio che comunque riguardi parti strutturali di
edifici, non può essere realizzato e per esso non può essere
concesso alcun beneficio economico, fiscale e urbanistico sotto
alcuna forma e in particolare aumento di cubatura, ove il
professionista abilitato non abbia provato documentalmente il
rispetto della vigente normativa antisismica, fermo restando quanto
previsto dall'art.94 del D.P.R. n.380/2001.”
Ulteriori modifiche sono state introdotte agli articoli 3 e
5.
Nelle more, le Regioni vanno in ordine sparso e mentre il Consiglio
regionale della Toscana ha approvato una legge che di fatto è più
restrittiva rispetto allo schema di decreto legge predisposto dal
Governo, il Veneto sta per approvare una legge che va nella
direzione opposta a quella della Toscana e cioè allarga i vincoli
imposti anche rispetto all'intesa Governo-Regioni dell’1 aprile
scorso.
Si potrebbe affermare che il Veneto è rimasto fedele alle
intenzioni originarie del Presidente del Consiglio
Silvio
Berlusconi ammettendo interventi anche nei condomini, nei
centri storici, nei fabbricati non residenziali.
Dalle notizie, poi, che arrivano dalle altre Regioni che, comunque,
devono approvare, in riferimento a quanto previsto nel
provvedimento 1 aprile 2009, proprie leggi entro il prossimo 30
giugno, sembra che avremo una legislazione regionale ondivaga,
più permissiva, rispetto all’accordo, in alcune regioni
(Veneto, Lombardia, Liguria, Marche e Sicilia) ed una
più
restrittiva in altre regioni (Toscana, Piemonte,
Emilia-Romagna, Campania, Puglia e Sardegna).
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