Sul “Piano casa” ancora nulla di nuova alla
Conferenza delle
Regioni di ieri.
Il Presidente della Conferenza delle Regioni
Vasco Errani,
al termine della Conferenza di ieri ha dichiarato che “Noi abbiamo
dato i nostri emendamenti'” e ora '”attendiamo il testo del governo
e lo valuteremo”.
Lo stesso Errani ha aggiunto che “Il governo sta lavorando a
predisporre gli articoli del decreto e noi li valuteremo appena
sarà definita l'elaborazione dell'esecutivo'”.
Nelle proposte di modifica delle Regioni “abbiamo posto - ha
specificato Errani - questioni importanti relative alle garanzie
sulla qualità del governo del territorio. La discussione resta
aperta ed è difficile per noi dare un giudizio - ha concluso -
prima di vedere la sintesi”.
Sembra, a questo punto, che tra il Governo e le Regioni rimanga una
notevole distanza su alcuni punti e che questa distanza non riesca
ad essere colmata, visto che un provvedimento che rivestiva
carattere d’urgenza continua a rimbalzare tra Conferenza
delle Regioni ed il Governo.
Tutti gli operatori del settore avrebbero bisogno, invece, di un
testo definitivo chiaro e semplice che non lasci dubbi ed
incertezze ma, probabilmente con questo ping pong si arriverà al 30
giugno con l’approvazione da parte di molte Regioni di leggi che
danno attuazione al Provvedimento 1 aprile 2009 senza attendere un
decreto-legge che, ormai, probabilmente è inutile. Nelle more, le
Regioni vanno in ordine sparso e mentre il Consiglio regionale
della
Toscana ha approvato una legge che di fatto è più
restrittiva rispetto allo schema di decreto legge predisposto dal
Governo, il
Veneto sta per approvare una legge che va nella
direzione opposta a quella della Toscana e cioè allarga i vincoli
imposti anche rispetto all'intesa Governo-Regioni dell’1 aprile
scorso.
Si potrebbe affermare che il Veneto è rimasto fedele alle
intenzioni originarie del Presidente del Consiglio
Silvio
Berlusconi ammettendo interventi anche nei condomini, nei
centri storici, nei fabbricati non residenziali.
Dalle notizie, poi, che arrivano dalle altre Regioni che, comunque,
devono approvare, in riferimento a quanto previsto nel
provvedimento 1 aprile 2009, proprie leggi entro il prossimo 30
giugno, sembra che avremo una legislazione regionale ondivaga,
più permissiva, rispetto all’accordo, in alcune regioni
(Veneto, Lombardia, Liguria, Marche e Sicilia) ed una
più
restrittiva in altre regioni (Toscana, Piemonte,
Emilia-Romagna, Campania, Puglia e Sardegna).
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