La Banca centrale europea, ospite giovedì 8 giugno della Banca di
Spagna, ha aumentato il costo del denaro. Così aveva promesso, a
maggio, così ha fatto.
Il presente aumento segue quello precedente del 2 maggio scorso che
aveva portato i tassi dal 2,25 al 2,50.
I tassi di interesse ufficiali dal 2,50% sono passati al 2,75%, e
saliranno ancora.
Il Presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet, ha
rivelato che qualcuno, durante il consiglio di ieri, aveva proposto
un rialzo più incisivo: 50 punti base, non 25. «Abbiamo valutato i
pro e i contro, poi a schiacciante maggioranza abbiamo deciso».
Non aveva quindi del tutto torto chi, sul mercato, aveva messo in
conto la possibilità di una scelta più netta e molti analisti
prevedono che il tasso di riferimento potrà attestarsi nei prossimi
mesi addirittura al 3,25 per cento.
Molti investitori si aspettano un rialzo a luglio oppure, dopo la
pausa estiva, il 31 agosto: con un ritmo, quindi, più veloce.
Trichet, però, non ha dato alcuna indicazione, se non le solite: la
Bce ha mani libere, farà quel che deve quando deve, non ha sentieri
prefissati da seguire. Ha solo ripetuto che, se le cose
continueranno così, altri rialzi dei tassi sono «garantiti».
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