Confermata l'entrata in vigore del "Codice dei contratti
pubblici relativi a lavori, servizi e forniture in attuazione delle
direttive 2004/17/CE e 2004/18/CE" per l'1 luglio
2006.
Il Consiglio dei Ministri nella seduta del 9 scorso ha proceduto ad
un cambio di rotta rispetto a quanto precedentemente annunziato sia
dal Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che da vari
esponenti della maggioranza; il non rinvio del Codice è
scaturito dal rifiuto del Presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano a controfirmare decreti-legge che avrebbero proceduto a
cancellare o a modificare le riforme varate dal precedente Governo
Berlusconi, senza passare dal Parlamento.
Al Governo, per le modifiche al Codice, restano, pertanto, due
alternative: procedere con un disegno di legge o percorrere la
strada dei decreti correttivi.
Sembra che la volontà sia quella di percorrere la seconda strada
con l'intento di varare tali decreti al più presto e, comunque,
dopo l’entrata in vigore del codice stesso poiché la procedura
correttiva può essere utilizzata soltanto dopo l’entrata in vigore
del decreto legislativo attuativo della legge delega.
Il programma è, quindi, quello di fare riunire, probabilmente già
oggi stesso un "Comitato appalti", costituito dai tecnici della
Presidenza del Consiglio e dei ministeri interessati, per mettere a
punto il decreto da trasmettere al Parlamento già il prossimo 1
luglio, data di entrata in vigore del Codice stesso.
Nei successivi quaranta giorni, le Commissioni parlamentari
competenti dovrebbero esprimere il loro parere, al fine di
consentire al Governo di emanare il decreto stesso prima della
pausa estiva.
Si prospetta, quindi, la possibilità che il nuovo Codice entri in
vigore, così come è stato pubblicato, il prossimo 1 luglio mentre,
probabilmente già entro i primi giorni del mese di agosto subirà
alcune modifiche.
Non si parla, invece del regolamento di attuazione e del nuovo
Capitolato d’appalto che come, credo sia chiaro a molti, è il
problema più cogente ed, infatti, dell'attuale Regolamento n.
554/1999, dal codice stesso vengono già abrogati parecchi articoli;
ma il problema riguarda la sua struttura complessiva poiché quello
in vigore è un Regolamento che riguarda soltanto i lavori mentre
deve essere esteso ai servizi ed alle forniture.
D’altra parte anche il codice prevede notevoli difficoltà
nell'utilizzazione dell’attuale Regolamento quando all’articolo 253
comma 3 precisa che "Per i lavori pubblici, fino all'entrata in
vigore del regolamento di cui all'articolo 5, continuano ad
applicarsi il decreto del Presidente della Repubblica 21 dicembre
1999, n. 554, il decreto del Presidente della Repubblica 25 gennaio
2000, n. 34, e le altre disposizioni regolamentari vigenti che, in
base al presente codice, dovranno essere contenute nel regolamento
di cui all'articolo 5, nei limiti di compatibilità con il presente
codice. Per i lavori pubblici, fino all'adozione del nuovo
capitolato generale, continua ad applicarsi il decreto ministeriale
19 aprile 2000, n. 145, se richiamato nel bando."
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