Dopo la sentenza che ha bocciato la legge sull'urbanistica toscana
nella parte in cui prevede semplificazioni procedurali per le
costruzioni in zona sismica si è avuto un effetto terremoto in
numerose altre Regioni.
La Regione Toscana ha ritenuto che il testo unico in edilizia non
abroghi le disposizioni della Legge n. 741/1981: la Corte, invece,
prevede che per gli interventi in zona sismica, un preavviso
scritto alla struttura regionale competente, corredato da progetto
dell'opera, relazione tecnica e relazione sulla fondazione,
contrasta con l'articolo 94 del testo unico in edilizia che ammette
questi snellimenti procedurali soltanto per le zone a bassa
sismicità.
In tutti gli altri casi, secondo il Dpr n. 380 «non si possono
iniziare i lavori senza preventiva autorizzazione scritta del
competente ufficio tecnico della Regione».
Secondo questa lettura, quindi, le norme regionali che potrebbero
considerarsi in bilico sono numerose, soprattutto per quei
territori considerati ad elevato rischio sismico.
Regione Calabria: con la legge regionale n. 7/1998 la
Regione ha sostituito l’autorizzazione a costruire in zone sismiche
con il semplice deposito del progetto.
Regione Piemonte: con la legge regionale n. 19/1985 la
Regione ha recepito le disposizione della Legge n. 741/1981 e ha
sostituito l’autorizzazione con semplice deposito.
Regione Campania: la legge regionale che regolamenta le zone
sismiche è la 9/1983 e come in altri territori, per le opere
private in zona sismica basta il deposito, con controllo a
campione.
Regione Umbria: con la legge regionale n. 25/1982 è previsto
il deposito e controlli a campione Stesso dicasi per Marche ed
Emilia Romagna.
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