Domani 22 gennaio si terrà a Roma, presso il Grand Hotel de la
Minerve, la prima Conferenza nazionale degli Ordini del 2010 con
all’ordine del giorno "Misure per il rilancio dell'economia e della
professione. Le proposte degli architetti italiani".
I lavori della mattinata saranno aperti dalla relazione generale
del presidente del CNAPPC
Massimo Gallione, che sarà seguita
da due approfondimenti tematici:
- proposte di piani di intervento a sostegno delle trasformazioni
e rigenerazioni urbane e sulla sicurezza dell'abitare;
- proposte di revisione del sistema degli appalti pubblici in
merito ai criteri di assegnazione degli incarichi professionali,
ivi compresi i concorsi e corrispettivi professionali.
Nel pomeriggio sarà illustrato il terzo approfondimento tematico
dedicato a formazione e qualificazione professionale, rapporti con
l'Università e formazione permanente.
Tre i documenti preparatori che alleghiamo alla presente notizia e
precisamente:
- Piani di intervento a sostegno delle trasformazioni e
rigenerazioni urbane;
- Piano Casa:quadro comparativo delle leggi regionali;
- Documento_LLPP_puntoA:Affidamenti di incarichi professionali
per servizi di architettura e ingegneria.
Per quanto concerne il problema legato all'
allarme ribassi
il terzo documento preparatorio, è, interamente, dedicato agli
affidamenti degli incarichi professionali e nello stesso viene
precisato che "fermo restando quale obiettivo prioritario la
sostanziale modifica del codice appalti in merito ai criteri di
assegnazione degli incarichi professionali, viene ritenuto
indispensabile mettere in atto tempestivamente misure di
semplificazione degli atti, procedure e norme".
Nel documento vengono date dettagliate proposte in riferimento ai
bandi di gara, pubblicità dei bandi, drastica riduzione e
semplificazione del numero di documenti da produrre in sede di
gara, predisposizione di un esaustivo documento preliminare di
programmazione, definizione del corrispettivo professionale da
porre in gara utilizzando come riferimento i minimi di tariffa,
correttamente calcolati in base al D.M. 04/04/2001, esclusione
dalle gare delle prestazioni relative alla sicurezza, da
corrispondere integralmente secondo tariffa, precisando, anche, che
"l'aggiudicazione al massimo ribasso è la procedura di gara più
rapida e più semplice in quanto il rischio di contenzioso in fase
di gara è ridotto ma le prestazioni risultano nella maggior parte
dei casi insufficienti, incomplete e non rispettose della normativa
vigente, con conseguenti ripercussioni negative nella successiva
fase di esecuzione dei lavori. In definitiva sostanza il metodo di
aggiudicazione al prezzo più basso non permette di individuare il
progettista più capace ed affidabile, bensì quello "che costa
meno"".
Viene proposta, quindi, l'utilizzazione del criterio
dell'offerta economicamente più vantaggiosa, con opportuni
correttivi rispetto all'attuale formulazione, per privilegiare
sempre la qualità, da valutare con ridotti margini di
discrezionalità e non con il prezzo proposto come soluzione e
vengono, altresì, indicati alcuni correttivi da inserire nel codice
dei contratti.
Segnaliamo, anche, una lettera aperta inviata al Presidente del
Consiglio
Silvio Berlusconi da Massimo Gallione in
rappresentanza dei 145mila architetti italiani; nella nota viene
precisato che ''Al Paese serve una
riforma urbanistica per
garantire il diritto primario dei cittadini alla sicurezza
dell'abitare."
''Occorre un
nuovo concetto di riforma urbanistica che non
continui a governare "il brutto", ma che inizi, invece, a
programmare un consistente sviluppo della
qualità
architettonica anche attraverso il contenimento dei consumi
energetici, il superamento dell'emergenza sismica e geologica, per
ridare un senso civile e dignitoso alle periferie delle nostre
città. Una grandissima parte dei 90 milioni di nuovi vani costruiti
nel dopoguerra, sui 120 esistenti nel Paese, hanno drammaticamente
bisogno di tutto questo''. ''Non basta - continua Gallione - essere
solerti e ben organizzati nelle emergenze, come accaduto in
Abruzzo, ma e' indispensabile predisporre piani, anche a lunga
scadenza, affinché si riducano al massimo i danni causati da queste
calamità. Occorrono programmi architettonici ed urbanistici che
garantiscano il diritto primario dei cittadini alla sicurezza
dell'abitare.
Occorre riattrezzare il sistema Paese per "rottamare" gli ultimi
decenni di spreco, di inefficienza, di pericolosa spazzatura
edilizia e ridare all'Italia bellezza, sicurezza e dignità''.
Accedi al
Focus Allarme Ribassi e leggi le risposte di tutti i
presidenti.
Accedi al
Sondaggio
© Riproduzione riservata