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Codificazione dei prodotti e dei processi costruttivi in
edilizia" è una inchiesta pubblica di progetto di norma UNI,
per uniformare attraverso un sistema di codici unici ogni risorsa,
lavorazione ed elemento della filiera delle costruzioni per rendere
certa ed univoca l'identificazione, la trasmissione delle
informazioni del prodotto edile nel processo di realizzazione e tra
i soggetti ad esso interessati.
Sentito spesso come elemento di freno alla vera concorrenzialità
del settore e quale generatore di inutili e rilevanti costi indotti
attualmente non meglio ottimizzabili, è la mancanza di scambio di
informazioni tra gli operatori della filiera delle costruzioni. Dal
committente al progettista fino all'impresa ed ai suoi fornitori, è
da sempre Uno stesso elemento, dalla lavorazione, alla fornitura,
assumono nel corso dei vari appalti, se non nello stesso,
nomenclature, descrizioni e specifiche diverse a seconda che si
riferiscono al capitolato, alla rappreentazione grafica, all'elenco
prezzi regionali, fino alle varie direttive date dalla Direzione
Lavori, del Responsabile del Procedimento, della sicurezza ecc.
Una variante lessicale (e non di sostanza) che pervade tutti i
cantieri, costringendo a continui controlli e verifiche. Ad
esempio, dietro il getto del semplice calcestruzzo, tra le
descrizioni e le informazioni, ci potrebbe essere una particolare
richiesta di uso di un particolare additivo che, se non visto,
porterà in fase di asta il prezzo offerto ad essere difettato con
una perdita anziché un utile. Termini ormai desueti, regionalismi,
descrizioni che non compaiono nei documenti d'appalto, o che si
modificano per ogni stazione appaltante, per ogni progettista, ogni
impresa, ogni fornitore, anche si tratta spesso il medesimo
oggetto. Tutto questo fa nascere e ripetersi incomprensioni,
riserve, contenziosi.
Sulla scorta di un consolidato sistema di codifica internazionale,
l'UNI ha da qualche giorno proposto in inchiesta pubblica il
progetto di norma dal titolo: "Codificazione dei prodotti e dei
processi costruttivi in edilizia", Con una Parte prima,
introduttiva, e una Parte seconda dedicata al sistema di
codificazione per l'edilizia, al cui gruppo di lavoro hanno
partecipato, tra gli altri il Politecnico di Milano, l’Autorità
Lavori Pubblici, la Regione Lombardia, l’Ance, il Centredil,
l'Assimpredil, Aler di Milano, la Metropolitana Milanese ed alcune
tra le maggiori case produttrici di software del settore.
Il progetto consiste nell’uniformare, attraverso un sistema codici,
l’elemento edile al fine di renderne certa ed univoca
l’identificazione nel suo passaggio completo dal magazzino al
collaudo. Un unico codice che possa identificare ogni lavoro od
opera da potere essere inserito in un capitolato, o venga
rappresentata in forma grafica o fotografica, o ancora appartenga
ad un listino od un elenco prezzi.
Si cerca soprattutto di non frapporre o fraintendere con una
lettura immediata del dato, il suo intreccio e correlazione tra i
difformi documenti contrattuali, anche in automatico da parte dei
sistemi informatizzati; immediata traduzione, in termini più
familiari per il territorio (e le maestranze), o da altre lingue
(appalti comunitari, internazionali, ecc.).
Il "Codice a barre" per l'edilizia riguarderà non solo i materiali
od i semilavorati, ma anche i soggetti, le lavorazioni, le opere
compiute, ecc.
L’Uni, in particolare, invita i soggetti interessati: progettisti,
imprese, stazioni appaltanti, università ed istituti di ricerca,
ecc., a proporre proprie osservazioni al fine di uniformare al
meglio la parte puramente di carattere terminologico della norma in
questione.
A breve, riprenderanno i lavori per mettere a punto la Parte terza
della norma dedicata ai sistemi di misurazione delle risorse e
delle opere, e la Parte quarta dedicata ai criteri per la
quantificazione economica delle lavorazioni.
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