Sentenza della CASSAZIONE:
La sopportabilità al rumore non è un
fattore di norma.
Confermata l'ammenda di 300 euro inflitta al titolare di un
laboratorio di dialisi: il provvedimento - confermato dai supremi
giudici - scatta anche quando a lamentarsi è un solo
inquilino.
Attenzione: la multa scatta anche se i decibel di legge del
condizionatore danno ai "nervi" alla vicina.
L'impianto di climatizzazione del vicino è ritenuto rumoroso?
Scatta la multa anche se dietro la lamentela c'è una sola persona
che si appella alla quiete pubblica e, fatto innovativo, anche se
le emissioni sonore emesse sono tra i decibel previsti dalla
Norma.
La Corte di Cassazione ha, quindi, reso
defintiva la multa di
300 euro inflitta ad un titolare di un ambulatorio di dialisi e
di malattie renali nel centro di Palermo, colpevole di «
avere
disturbato le occupazioni e il riposo» di una inquilina del
palazzo e del suo nucleo familiare «
mediante emissioni sonore
provenienti dagli impianti di climatizzazione» dell'ambulatorio
ritenuti rumorosi tali da disturbare il sonno dei vicini. Il
laboratorio di analisi lavorava fino a mezzanotte.
La prima sezione penale ha respinto il ricorso del titolare del
laboratorio stesso, sostenendo che per fare scattare la
contravvenzione prevista dall'art. 659 del codice penale «
è
sufficiente la dimostrazione che la condotta posta in essere
dall'agente sia tale da poter disturbare il riposo e le occupazioni
di un numero indeterminato di persone, quindi anche se a lamentarsi
è una sola persona e ci sia concreto motivo di lamentarsi».
Il titolare dell'ambulatorio dovrà inoltre anche risarcire i danni
all'inquilina costituitasi parte civile.
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