Mentre siamo in attesa che venga covertito in legge il
decreto-legge n. 173 del 12 maggio 2006 che con l'articolo 1-octies
ha modificato in alcune parti il Decreto Legislativo 12 aprile
2006, n. 163 recante "
Codice dei contratti pubblici relativi a
lavori, servizi e forniture in attuazione delle direttive
2004/17/CE e 2004/18/CE" e che ha postergato all'1 febbraio
2007 l'operatività di alcuni profili del Codice stesso tra i quali:
- Appalto integrato nei settori ordinari (art. 53, commi 2 e
3);
- Dialogo competitivo (art. 58);
- Divieto di sub-appalto per l'impresa ausiliaria in caso di
avvalimento (art. 49);
- Accordo quadro nei settori ordinari (art. 59);
- Ampliamento della trattativa privata ( artt. 56 e 57);
- Centrali di committenza (art. 33),
con l'articolo 2 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223 recante: "
Disposizioni urgenti per il rilancio economico e sociale, per il
contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica, nonché
interventi in materia di entrate e di contrasto all'evasione
fiscale" pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 153 del 4
luglio, sono state liberalizzate le tariffe professionali e,quindi,
con l'abolizione dei minimi tariffari sarà più complicato valutare
le offerte economiche nelle gare di progettazione.
In considerazione, quindi dell'articolo 2 del citato decreto-legge
dovrà essere riconsiderato l'articolo 92 del Codice degli
appalti dalla titolazione "
Corrispettivi e incentivi per la
progettazione" e nello stesso articolo deve intendersi abrogato
il comma 2, secondo e terzo periodo che recita "
I corrispettivi
sono minimi inderogabili ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo
unico della legge 4 marzo 1958, n. 143, introdotto dall'articolo
unico della legge 5 maggio 1976, n. 340. Ogni patto contrario è
nullo" ed il comma 4 che recita "
4. I corrispettivi
determinati ai sensi del comma 3, fatto salvo quanto previsto dal
comma 12 bis dell'articolo 4 del decreto legge 2 marzo 1989, n. 65,
convertito, con modificazioni, dalla legge 26 aprile 1989, n. 155,
sono minimi inderogabili ai sensi dell'ultimo comma dell'articolo
unico della legge 4 marzo 1958, n. 143, introdotto dall'articolo
unico della legge 5 maggio 1976, n. 340. Ogni patto contrario è
nullo."
E' lecito, quindi, chiedersi in base a quale tariffa potranno
essere determinati i corrispettivi delle gare di progettazione.
Ovviamente se il decreto legge sarà convertito in legge nella
versione attuale, dovremmo ritenere abrogato anche il comma 7
dell'articolo 164 del Codice stesso che recita: "
7. Previa
intesa con il Ministero della giustizia, fino alla revisione delle
tariffe professionali per le attività di progettazione, necessaria
a tener conto delle previsioni di cui al comma 1, ai fini della
determinazione del corrispettivo per le attività di progettazione
delle infrastrutture, redatte in conformità al presente articolo e
relativo allegato tecnico di cui all'allegato XXI, i soggetti
aggiudicatori aumentano del 100 per cento l'aliquota prevista per
il progetto preliminare dalla tabella B del decreto 4 aprile 2001
del Ministro della giustizia, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
n. 96 del 26 aprile 2001; le aliquote previste dalla citata tabella
per il progetto definitivo ed esecutivo vengono ridotte
corrispondentemente e proporzionalmente alle aliquote previste per
il progetto definitivo ed esecutivo in modo che l'aliquota totale
risulti sempre pari a 1.".
Nelle more che il decreto-legge sia trasformato in legge dello
Stato, non si placa la protesta degli Ordini professionali che da
qualche giorno hanno dato il via libera a riunioni straordinarie
per analizzare il decreto-legge stesso.
Raffaele Sirica Presidente del Consiglio nazionale degli
Architetti (CNAPPC) e del Comitato Unitario delle professioni (CUP)
dopo la riunione del CUP ha presieduto
venerdì 7 luglio
scorso la riunione dei 103 presidenti provinciali ed al termine
della stessa è arrivata una sola conclusione e precisamente quella
di riformulare il decreto-legge 223 dopo "
una concertazione che
porti a raggiungere un obiettivo che possa tutelare gli interessi
del paese, dei lavoratori, anche professionisti e garantendo
soprattutto gli interessi dei cittadini fruitori dei nostri
servizi".
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