Il Consiglio dei Ministri n. 93 del 13 maggio 2010 ha approvato, su
proposta del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e
del mare,
Stefania Prestigiacomo, uno schema di decreto
legislativo che apporta alcune modifiche alle parti prima, seconda
e quinta del decreto legislativo n. 152 del 2006 recante norme in
materia ambientale (Codice dell'Ambiente) e sul quale verranno
acquisiti i pareri della Conferenza unificata Stato-Regioni, per
poi passare all'esame del Consiglio di Stato e delle Commissioni
parlamentari.
Lo schema di decreto legislativo riguarda in particolare le
procedure per la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e la
Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e una parte della
disciplina in tema di inquinamento atmosferico, in recepimento
della direttiva Ue 2008/50. In riferimento alle modifiche delle
procedure per l'ottenimento di VIA e VAS, l'obiettivo è quello di
superare i problemi che finora avevano favorito il perpetuarsi di
situazioni di stallo: tempi non certi per le decisioni delle
autorità pubbliche coinvolte nel processo deliberativo, cattiva
formulazione delle norme, mancato coordinamento tra le diverse fasi
di uno stesso procedimento.
Per quanto concerne l'inquinamento atmosferico, le modifiche
apportate al Codice sono complementari a quelle introdotte da un
altro decreto legislativo, di attuazione della direttiva 2008/50 in
materia di qualità dell'aria, approvato dal Consiglio dei ministri.
Si realizza in questo modo la prima parte dell'azione di contrasto
dell'inquinamento atmosferico, che sarà a breve completata dal
Governo italiano con il Piano anti-smog (di cui si è discusso
preliminarmente anche nel Consiglio dei Ministri).
Ricordiamo che il provvedimento approvato è il primo dei decreti di
attuazione della delega data dal Parlamento al Ministro
dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo per apportare modifiche al
Codice dell'Ambiente. Il provvedimento segue a distanza di poche
settimane quello di attuazione della direttiva 2008/98 (di ampio e
profondo riordino della parte del Codice sui rifiuti). Già i due
terzi del Codice, dunque, sono stati così oggetto dell'opera di
revisione e ammodernamento programmata dal Ministro Prestigiacomo
sin dal suo insediamento.
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