Nel corso degli ultimi anni il mercato delle piscine ha avuto uno
sviluppo importante non solo in termini numerici, ma anche
tipologici: in particolare sono state sviluppate piscine per
utilizzi diversi da quelli tradizionali (ludico, addestramento al
nuoto, competizione etc.) come, per esempio piscine per le attività
di
aquagym e di
aquaspinning.
Sulla base di questa considerazione e alla luce della pubblicazione
dell'Accordo 16 gennaio 2003 tra il Ministero della Salute, le
Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sugli aspetti
igienico-sanitari per la costruzione, la manutenzione e la
vigilanza delle piscine a uso natatorio, si è ritenuto opportuno
aggiornare ed ampliare la norma
UNI 10637 "
Piscine -
Requisiti degli impianti di circolazione, trattamento, disinfezione
e qualità dell’acqua di piscina" che fornisce appunto requisiti
generali applicabili alle piscine.
Rispetto alla precedente, questa nuovissima edizione del 2006 è
stata rivista completamente.
La norma UNI fornisce una classificazione delle piscine alimentate
con acqua potabile (non si riferisce quindi a quelle che utilizzano
acqua di mare) e specifica i requisiti di progettazione,
costruzione e gestione degli impianti di trattamento dell'acqua;
fornisce inoltre le indicazioni relative alle prove e ai controlli
atti a garantire una qualità dell'acqua adeguata alla
balneazione.
Utenti, fabbricanti, amministrazione e sanità pubblica possono
trarre un concreto vantaggio da questa norma che entra nel
dettaglio tecnico classificando i diversi tipi di piscine a seconda
che siano piscine pubbliche (come per esempio le piscine comunali),
ad uso collettivo o finalizzate al gioco acquatico, piscine
private, piscine ad usi riabilitativi e curativi.
Le caratteristiche dell'acqua indicate nella norma si riferiscono
all'
acqua di approvvigionamento, all'
acqua di vasca e
a quella
filtrata e messa in ricircolo. Con l'aiuto di una
tabella vengono riportati i
valori fisici, chimici e
microbiologici da rispettare tra i quali temperatura
dell’acqua, acidità, concentrazione di cloro e carica
batterica.
La
frequenza delle analisi e le modalità di prelievo vengono
indicate dettagliatamente all'interno della norma: ad esempio
l'acidità dell'acqua viene rilevata facendo delle analisi sul campo
almeno una volta alla settimana, mentre per quanto riguarda la
concentrazione di cloro l'analisi va effettuata almeno 1 ora prima
dell’apertura al pubblico e successivamente ogni 3 ore circa.
Per l'applicazione di queste disposizioni di controllo è previsto
l'uso di un manuale di conduzione e manutenzione (elaborato dal
costruttore), mentre la verifica più approfondita sullo stato delle
piscine è annotata nel registro di gestione dell'impianto che deve
riportare il funzionamento e la manutenzione, a cura del
gestore.
La nuova norma prevede inoltre che il gestore dell'impianto debba
redigere un
documento di valutazione dei rischi per la sicurezza
e la salute degli utenti, procedendo all’identificazione delle
fasi potenzialmente critiche nella gestione della piscina.
Il documento deve tener conto - tra le altre cose - dell'analisi
dei potenziali pericoli igienico sanitari, dell'individuazione dei
punti o delle fasi nelle quali tali pericoli si possono
manifestare, della definizione del sistema di monitoraggio,
dell’individuazione delle azioni correttive, delle verifiche e del
riesame periodico del documento.
Sempre in tema di piscine, UNI ha pubblicato la serie di norme UNI
EN 13451 che specifica i requisiti di sicurezza e i metodi di prova
di alcune attrezzature come:
- scale a pioli, scale a gradini e corrimano: ad esempio
per quanto riguarda le scale a pioli l’alzata tra ogni pedata deve
essere uguale e deve essere compresa tra i 23 e i 30 cm. La
tolleranza massima deve essere ±2,0 mm.;
- piattaforme e trampolini per tuffi: la norma stabilisce
le dimensioni che queste attrezzature devono avere, le
caratteristiche strutturali, i metodi di accesso, la resistenza
allo scivolamento, etc.;
- piattaforme di partenza: devono essere salde, non devono
dare alcun effetto elastico e devono essere dotate di superficie
antiscivolo;
- delimitatori di corsia: con i relativi dispositivi di
fissaggio e il dispositivo di tensionamento devono resistere ad una
forza di trazione di 15 kN;
- attrezzature acquatiche ricreative: ad esempio i cannoni
che spruzzano acqua devono essere installati in modo tale che il
getto di acqua dall'uscita al punto massimo della traiettoria sia
fuori dalla portata di qualsiasi utilizzatore. Se l'azionamento del
cannone è improvviso e crea un getto potente, dovrebbe essere
emesso un segnale acustico per avvertire gli utilizzatori.
Per informazioni tecniche:
Gian Luca Salerio
Comparto Beni di consumo e materiali
e-mail:
beniconsumo@uni.com
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