La giustificazione del governo sulle "Disposizioni urgenti per la
tutela della concorrenza" previste all'articolo 2 del Decreto-legge
4 luglio 2006, n. 228 no trova riscontro ed infatti il Parlamento
europeo in tutte le sue componenti (Ppe e Pse in testa) il 23 marzo
scorso ha votato una risoluzione con l’indicazione diametralmente
opposta.
Le previsioni del decreto-legge n. 228/2006 sconfesserebbero il
parlamento Europeo che, invece, ha fatto salvo lo spazio di
autonomia delle regole deontologiche professionale di ogni stato
membro (direttiva 5/98).
Dal senato parte ora il restyling del decreto-legge in riferimento
a quanto previsto nello stesso relativamente alle professioni ed
infatti la Commissione giustizia (II ed industria, commercio e
turismo (X) hanno approvato il 13 luglio due pareri che
sostanzialmente danno il via libera al provvedimento vincolandolo
ad alcune modifiche che riguardano le professioni.
I due correttivi sono in line con le proposte che il Comutato
unitario delle Professioni (CUP) ha presentato qualche giorno fa'
al ministero dello sviluppo economico e che, come è possibile
leggere in una nota del CUP stesso "promuovono la competitività nel
settore evitando ogni commercializzazione delle attività
professionali".
La X Commissione ha chiesto in particolare la soppressione della
lettera a), comma 1 dell’articolo 2 del decreto-legge, che prevede
l'abolizione dei tariffe fisse o minime ovvero il divieto di
apttuire compensi parametrati al raggiungimento degli obiettivi
perseguiti.
La II commissione ha, chiesto anche la modifica della lettera a),
comma 1 dell’articolo 2 prevedendo il mantenimento delle tariffe
fisse e minime quando siano stabilite con decreto ministeriale a
tutela della dignità della professione intellettuale e della
qualità delle prestazioni. Per quanto riguarda la pubblicità, la
Commissione Giustizia è sostanzialmente d'accordo con l’abolizione
del divieto ma chiede che il messaggio pubblicitario abbia
"caratteristiche di serietà e veridicità del messaggio".
Sempre la Commissione Industria (X) propone di sospendere
l'efficacia delle disposizioni di cui alle lettere b) e c), comma
1, articolo 2 del decreto-legge n. 223/2006, rinviando
l'introduzione delle modifiche ivi previste ad un provvedimento
organico di riforma delle attività professionali. Per quanto
concerne, poi, le modalità di pagamento delle parcelle, propone di
eliminare l'obbligo della riscossione di somme superiori ai cento
euro esclusivamente mediante assegni, bonifici o altri sistemi di
pagamento elettronico.
Ovviamente su queste proposte concorda Raffele Sirica Presidente
del Cup (Comitato Unitario Professioni) che ha, anche, presentato
alcuni emendamenti al decreto.
Per quanto riguarda le tariffe, il Cup propone di conferire al
Governo una delega per riordinare la materia, nel rispetto dei
seguenti principi:
- il mantenimento delle tariffe obbligatorie, fisse o minime, per
le prestazioni oggetto di riserva di competenze o su quelle che
incidono su interessi generali;
- la possibilità, nei medesimi casi, di pattuire i
compensi;
- l'esclusione dei servizi professionali soggetti a procedure di
evidenza pubblica.
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