È in dirittura d'arrivo lo schema di decreto legislativo che
apporta alcune modifiche alle parti prima, seconda e quinta del
decreto legislativo n. 152 del 2006 recante norme in materia
ambientale (Codice dell'Ambiente) e di cui il Consiglio dei
Ministri n. 93 dello scorso 13 maggio ha già fornito parere
favorevole.
Una delle principali modifiche della parte II del D.Lgs. n.
152/2006 riguarda le procedure per la Valutazione di Impatto
Ambientale (VIA), la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e
l'integrazione del D.Lgs. n. 59/2005 relativo alla disciplina in
tema di inquinamento atmosferico, in recepimento della direttiva Ue
2008/50. A tal proposito, interessante è l'audizione di
Confindustria, che vede positivamente l'integrazione del D.Lgs. n.
59/2005, in quanto fornirebbe un unico riferimento normativo, ma
pone l'attenzione sul rischio di un possibile irrigidimento del
sistema e su un aggravio delle procedura.
In merito all'attuale direttiva IPPC, Confindustria sottolinea come
questa sia attualmente in revisione presso le istituzioni
comunitarie e verrà presumibilmente approvata entro quest'anno. La
nuova Direttiva non solo andrà a modificare in maniera
significativa la direttiva IPPC del 1996, ma accorperà anche altre
direttive relative alle emissioni industriali tra cui la Direttiva
sui Grandi Impianti di Combustione. L'implicazione comporterà,
dunque, una successiva revisione del Codice dell'Ambiente (con
particolare riferimento alla Parte II e alla Parte V), che dovrà
essere allineata con le disposizioni comunitarie, e ancora una
volta si dovrà rivedere una norma poco dopo la sua presumibile
entrata in vigore, rischiando di creare nuovamente incertezze e
vuoti legislativi nel quadro giuridico ambientale in cui devono
operare le imprese.
Oltre a questa osservazione, Confindustria ha evidenziato alcuni
alcuni aspetti inerenti, in particolare, l'integrazione dell'IPPC
nello schema di decreto legislativo e la procedura di Valutazione
Ambientale Strategica (VAS), in particolare:
- in riferimento al raccordo tra VIA e AIA, Confindustria ritiene
assolutamente inadeguata l'attribuzione all'AIA delle finalità
proprie della VIA, in quanto la prima ha per finalità
l'eliminazione o, ove non possibile, la riduzione integrata
dell'inquinamento, anche attraverso le verifiche ed i rinnovi
periodici dell'autorizzazione da effettuare durante tutto il corso
di vita dell'attività industriale; la seconda opera invece in fase
di verifica (con le sue proprie finalità) degli effetti ambientali
della realizzazione degli impianti;
- sempre in tema di AIA, Confindustria ha manifestato l'esigenza
di individuare in maniera chiara gli impianti di competenza statale
e gli impianti di competenza regionale/provinciale in linea con
quanto previsto dal Dlgs n. 59/2005;
- in merito alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS),
Confindustria sottolinea come lo schema di decreto legislativo
sottrae la potestà decisionale all'autorità procedente all'adozione
del Piano (Ministero Sviluppo Economico), anche in violazione della
normativa comunitaria, per attribuirla al Ministero Ambiente o
all'autorità competente in materia di Vas, attribuendo, in questo
modo, carattere vincolante al parere VAS. In tal modo viene abolito
il contraddittorio fra le parti che finora ha consentito di
conciliare e bilanciare le diverse esigenze ai fini dell'adozione e
dell'attuazione del Piano stesso. A ciò si aggiunge il fatto che lo
schema di Decreto legislativo riconosce a chiunque abbia formulato
osservazioni in sede di consultazione, il diritto di fare ricorso
contro il provvedimento che ha approvato un piano o un programma
senza aver recepito in toto il contenuto del parere motivato
espresso dal Ministero dell'Ambiente o da altra autorità
competente. Anche questa disposizione non trova alcuna
corrispondenza con la normativa comunitaria e rischia concretamente
di bloccare l'attuazione del piano o programma approvato. Si
propone pertanto di mantenere il testo vigente del Dlgs
152/06.
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