Mentre si chiude oggi a Torino il 55° Congresso nazionale degli
Ordini degli Ingegneri con il tema di assoluto interesse
"
Costruire il futuro del Sistema Italia, ruolo dell'Ingegneria e
riforma delle professioni", è forte l'eco della lettera che il
Ministro della Giustizia
Angelino Alfano ha spedito al
Presidente del CNI
Giovanni Rolando in occasione del
congresso.
Nella sostanza il il Guardasigilli presenta la sua ricetta per la
riforma delle professioni, che prevede tra l'altro l'impegno a
porre un freno ai ribassi selvaggi delle tariffe, in cambio di una
maggiore specializzazione dei professionisti,
dell'
obbligo di aggiornamento professionale e di un maggior
rigore nella selezione dei professionisti.
"Lo statuto della professioni che ho in mente", precisa il
Ministro, "dovrà sancire un binomio inscindibile tra
qualità
elevata della prestazione e
adeguatezza del compenso:
non possiamo più negare ai liberi professionisti il diritto ad
un'esistenza libera e dignitosa che deriva da una retribuzione
realmente proporzionata alla quantità e qualità del lavoro svolto.
Ma tutto ciò deve passare necessariamente per un
maggior rigore
nella selezione dei professionisti, per l'
obbligo di
aggiornamento professionale, per una garanzia di maggiore
specializzazione dei professionisti. La vera tutela dei
consumatori", continua Alfano, "non si realizza con la corsa al
ribasso dei compensi professionali, ma garantendo con rigore la
qualità del prodotto professionale.
Riformare le professioni impone di trovare il giusto punto di
equilibrio tra la tutela del consumatore cittadino, la tutela della
dignità dei professionisti, la garanzia di un futuro dignitoso ai
giovani meritevoli e il rispetto degli impegni comunitari. E'
necessario garantire la massima trasparenza dei rapporti con i
clienti con una radicale riforma della giustizia disciplinare, che
ne assicuri l'imparzialità e l'efficienza, nonché attraverso la
semplificazione della disciplina delle tariffe professionali, per
renderle semplici, eque e comprensibili ai cittadini".
Apprezziamo le buone intenzioni del Ministro ma cogliamo
l'occasione, però, per ricordare come il Governo non abbia posto la
giusta attenzione al problema dei ribassi poiché nell'articolo 266,
comma 1, lettera c1) del Nuovo Regolamento di attuazione del Codice
dei Contratti, approvato dal Consiglio dei Ministri il 18 giugno
scorso viene precisato che nelle gare di progettazione di importo
pari o superiore a 100.000 Euro il ribasso percentuale deve essere
unico "
in misura comunque non superiore alla percentuale che
deve essere fissata nel bando in relazione alla tipologia
dell'intervento".
Questa ultima indicazione, di fatto, limiterà i ribassi ma porterà
le varie stazioni appaltanti a definire soglie percentuali in
relazione ai lavori per i quali si deve effettuare la gara di
progettazione.
Potremo trovarci di fronte a
percentuali fissate con metodologia
diversa da ogni amministrazione e, quindi,
variabili non
soltanto in funzione della tipologia di lavoro ma, anche, in
funzione della decisione della stazione appaltante stessa.
Ma si verificherà, certamente, che i professionisti, conoscendo la
percentuale limite fissata dall'ente appaltante, si attesteranno,
tutti, sul medesimo ribasso rendendo ininfluente l'offerta nella
parte relativa al prezzo e l'aggiudicazione dovrà basarsi, quindi,
su altri indicatori molto più aleatori del prezzo.
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