Con l’Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri 28 aprile
2006, n. 3519, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.108, dell’11
maggio 2006 vengono indicati nuovi criteri generali per per
l’individuazione delle zone sismiche e per la formazione ed
aggiornamento degli elenchi delle stesse.
La nuova mappa indica, con maggior dettaglio quella riportata nella
precedente Ordinanza 3274 del 200 ma per essere utilizzabile, deve
essere recepita dalle singole Regioni.
Rispetto alla precedente Ordinanza, la nuova classificazione
conserva le 4 zone di rischio sismico individuate mediante i valori
di accelerazione massima al suolo con la particolarità, però, di
introsurre, sottozone intermedie per le zone 1, 2 e 3, pervenendo
ad una suddivisione del territorio italiano in 12 livelli di
pericolosità sismica.
Rispetto, poi, alla classificazione vigente, i cambiamenti di zona
per i Comuni sono pochi, con una diminuzione di quelli classificati
in 1° zona ed il passaggio dalla 4° alla 3° zona per un numero
superiore di Comuni.
La nuova mappa sismica è allegata all`Ordinanza ma, per una
conoscenza più dettagliata della classificazione dei singoli
Comuni, è possibile consultare il sito internet dell’Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia all’indirizzo:
http://zonesismiche.mi.ingv.it
L`adozione della nuova classificazione da parte delle Regioni , in
atto, è difficile anche a seguito del ricorso al TAR contro
l’Ordinanza, presentato dall’associazione dei Comuni italiani nel
luglio scorso.
I Comuni, infatti, lamentano sia la mancata intesa in Conferenza
unificata, sia le difficoltà legate alla necessità di una
rivisitazione profonda delle procedure autorizzative per le
costruzioni in zona sismica, procedure che potrebbe essere
necessario cambiare nuovamente quando il Ministero appronterà nuovi
criteri generali di classificazione sismica previsti entro la fine
del periodo di applicazione sperimentale delle Norme tecniche per
le costruzioni di cui al DM 14.9.2005.
© Riproduzione riservata