E' stato presentato ieri a Verona il
18° Rapporto Congiunturale
e previsionale del mercato delle costruzioni del Cresme.
Dal Rapporto si evince come
nel quadriennio 2007-2010 la
contrazione del mercato è stata del 20%, la prima in assoluto
dopo quelle del triennio 1975-1977 (-11,7%), del biennio 1993-1994
(-9,1 %) e del biennio 1982-1983 (-7,5 %).
Siamo, dunque, in presenza di una
crisi più lunga (4 anni) e
dagli
effetti ben più rilevanti di quelle precedenti con una
erosione di circa un quinto del mercato (20%).
I dati più rilevanti per il presente e per il futuro possono essere
condensati:
- nel peggioramento della stima relativa al 2010 rispetto a
quanto previsto alla fine del 2009, passata da un meno 2,8% a meno
5,9%;
- nella contrazione della crescita preventivata nel 2011 da un
1,6% a un +0,9%.
"Nella nostra previsione - ha sottolineato il direttore del Cresme,
Lorenzo Bellicini, nella sua presentazione - peggiorano i
dati delle nuove costruzioni residenziali e, non residenziali,
mentre migliora e torna positiva la stima degli investimenti in
riqualificazione residenziale, ma in misura assai più contenuta
rispetto alla perdita del nuovo. Il risultato è che
nel 2010 il
mercato delle costruzioni complessivamente registrerà un ulteriore
calo intorno al 6%.
Mentre nel 2011, auspicando che il
Piano Casa 2 e
l'ampliamento del patrimonio esistente inizino a produrre i
primi effetti sul mercato residenziale ripartirà un
nuovo
ciclo edilizio con una crescita comunque inferiore all'1%. In
caso contrario anche il 2011 avrà un andamento in perdita e l'avvio
del nuovo ciclo verrà rimandato al 2012. Ciò anche come conseguenza
del trend ancora negativo del mercato pubblico dovuto allo
'slittamento' dei programmi delle grandi opere e alla contrazione
della spesa degli enti locali, che nel 2010 tocca anche le Aziende
Speciali.
Più dinamica del previsto dovrebbe invece essere nel
2011 la domanda di riqualificazione residenziale che dovrebbe
caratterizzare il prossimo ciclo edilizio".
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