Mentre stiamo già metabolizzando il nuovo
Codice degli appalti
di cui al D.Lgs. n. 163/2006 e le modifiche apportate allo
stesso dall’
articolo 1-octies della legge n. 228/2006 che
modifica il Decreto legislativo n. 163/2006
rinviando
selettivamente l’entrata in vigore di alcune norme al 31 gennaio
2007, il Ministro ha già presentato alla fine del mese di
giugno un
decreto correttivo, che al momento contiene solo
le correzioni formali al Codice, mentre, invece occorre riempire il
decreto correttivo con una serie di norme che contengano modifiche
anche sostanziali, in particolare sulle norme che sono sospese fino
al 1° febbraio 2007.
Ma è probabile che il Decreto correttivo definitivo contenga
ulteriori ed importanti modifiche quali quelle volte ad aumentare
la tutela dei lavoratori così come ha affermato il ministro del
Lavoro, Cesare Damiano “
Con il ministro Di Pietro vogliamo entro
l’anno riformare il Codice. Quando gli appalti al massimo ribasso
non contengono clausole di sicurezza sociale e un riferimento, ad
esempio, alle tabelle retributive dei contratti nazionali, questo
porta il sistema a una logica di dumping sociale, di concorrenza al
ribasso, e mette inevitabilmente fuori gioco le imprese virtuose.
In questo modo la moneta cattiva caccia la moneta buona”.
Si vuole intervenire sul sistema di aggiudicazione e già la
cosiddetta legge Salvi (la n. 327/2000) faceva riferimento a
tabelle predefinite che avrebbero aiutato le stazioni appaltanti a
valutare le anomalie ma per l’edilizia queste tabelle non sono mai
state messe a punto.
Sul piano formale resta da chiarire se tecnicamente sarà possibile
inserire tutte le modifiche “in corsa”: alle commissioni
parlamentari, infatti - prossima tappa del decreto correttivo -
dovrebbe arrivare il testo così come deliberato dal Consiglio dei
ministri e ogni altra modifica andrebbe inserita dopo, proprio per
accogliere i suggerimenti delle istituzioni consultate.
Per quanto concerne le Regioni, archiviata come impraticabile la
richiesta fatta, in verità, in via informale alla Conferenza
unificata, di procedere a una sospensione totale del Codice, i
ricorsi che alcune regioni hanno inoltrato alla Corte
costituzionale sulla sottrazione alla competenza regionale di una
lunga serie di materie rendendo di fatto inapplicabili le leggi
regionali, potrebbero essere bloccati dalla soluzione ventilata
nella Conferenza unificata del 3 Agosto e precisamente quella di
inserire nel primo decreto correttivo, annunciato dal Governo ed in
fase di elaborazione, una norma che limiti l’applicazione del
Codice nelle Regioni che hanno già proprie leggi sugli appalti.
Il decreto legislativo correttivo al D.Lgs. n. 163/2006 avrà,
comunque, tempi sicuramente non brevi perché, prima di essere
approvato in via definitiva, dovrà ricevere il parere del Consiglio
di Stato, della Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti locali e
delle Commissioni parlamentari della Camera e del Senato.
Rammentiamo, per ultimo, che
entro l’1 luglio 2007 dovrà essere
emanato il nuovo Regolamento attuativo del Codice che
sostituirà il Regolamento (DPR n. 554/1999) della legge n.
109/1994, in atto ancora utilizzato per quelle parti compatibili
con le disposizioni del nuovo Codice degli appalti.
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