Le
stazioni uniche appaltanti previste dall’articolo 7-ter della
legge n. 109/1994 così come recepita nella Regione siciliana
nel primo anno di attività (settembre 2005-agosto 2006)hanno un
bilancio di 37 gare espletate a fronte delle 227 dell’anno
precedente quando la riforma non era ancora in vigore.
Un
bilancio certamente negativo su cui pesa il fatto che,
probabilmente,gli enti locali siciliani legittimati a bandire grae
prima della riforma (Comuni, Province, Asl, Asi, Università, ecc.)
devono rivolgersi alle stazioni uniche appaltanti soltanto per le
opere di importo a base d’asta superiore a 1.250 migliaia di
euro.
Ma
Ferdinando Ferraro direttore dell’Ance regionale ha il
sospetto che “
alcuni enti pubblici hanno preferito bandire gare
per importi anche di poco inferiori a quella soglia per sfuggire
alla stazione unica e continuare a gestire direttamente i bandi. E’
solo un sospetto ma a fine anno avremo un monitoraggio delle
situazione e idee più chiare”.
Sull’argomento è intervenuto l’
Assessore regionale ai Lavori
pubblici Agata Consoli che ha annunciato un emendamento secco
alla legge sugli appalti che contribuisca ad elevare il numero dei
bandi che affluiscono alle stazioni uniche appaltanti.
L’assessore precisa che “
La legge porterà da un milione e 250
mila a 500 mila euro l’importo minimo oltre il quale i bandi devono
andare per forza alla stazione unica”.
Ma su questo argomento è intervenuta
Simona Vicari, sindaco di
Cefalù e deputato regionale che ha precisato “
Le stazioni
uniche appaltanti sono un flop e non basterà la proposta di
modifica della legge per cambiare indirizzo”
Continua Simona Vicari aggiungendo che “Questa soluzione non
risolve il problema. Bisogna rivedere l’intera normativa a partire
dalla procedura. Oggi, con le stazioni appaltanti, i tempi si sono
enormemente allungati e parallelamente è cresciuto il rischio di
turbativa” e continua “Negli enti locali c’è una classe dirigente
più responsabile che opera con professionalità. L’esempio è dato
dalle gare il cui espletamento è no stop sino
all’aggiudicazione”.
L’assessore regionale è anche intervenuto, recentemente, sul
problema legato al recepimento nella Regione siciliana del nuovo
Codice degli appalti di cui al D.Lgs. n. 163/2006 ed ha
precisato che con una prossima circolare in via di pubblicazione è
previsto il recepimento immediatop delle noròe nazionali che
riguardano forniture e servizi, mentre per gli appalti di lavori,
prima di prendere una determinazione si attendono le determinazioni
di un consulente esterno dell’assessorato.
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