Secondo l’avvocato
Francesco Castaldi, dirigente
dell’
Ufficio legislativo e legale della Regione Siciliana,
il decreto legge n. 223/2206 meglio noto come
decreto
“Bersani” convertito nella legge n. 248/2006,
viola, per
lo meno in tre articoli
la potestà legislativa della Regione
Siciliana, stabilita nello Statuto della Regione stessa.
La Giunta guidata dal Governatore Salvatore Cuffaro aveva chiesto
agli inizi di agosto un parere all’Ufficio legislativo e legale
della regione che nei giorni scorsi si è espresso precisando che
potrebbero essere impugnati almeno tre articoli del
decreto-legge e, quindi la legge di conversione e precisamente:
- l’articolo 2 che interviene sugli ordini professionali
con la liberalizzazione delle tariffe;
- l’articolo 5 che prevede la liberalizzazione
dell’attività dei farmacisti;
- l’articolo 13 che contiene norme per la riduzione dei
costi degli apparati pubblici regionali e locali e a tutela della
concorrenza.
Per quanto concerne l’articolo 2, a parere dell’Ufficio legislativo
e legale, è stata violata la potestà concorrente della regione
siciliana “perché è intervenuto in maniera troppo dettagliata senza
lasciare alcun margine per una ulteriore legge regionale”.
In riferimento, poi, all’articolo 5 viene sostenuto che c’è una
doppia violazione e precisamente la prima sul fronte della materia
sanitaria, in cui la Regione siciliana ha potestà concorrente e la
seconda nei confronti del commercio, settore in cui la Regione
siciliana ha potestà esclusiva.
Infine, poi, secondo i legali della Regione, nell’articolo 13
esiste una violazione degli articoli 41 e 3 della Costituzione,
oltre che dello Statuto perché “ non sono stati considerati nella
norma gli enti strumentali o le società partecipate dallo Stato
quelle titolari di concessioni pubbliche. Va detto poi che in
materia di enti strumentali la Regione siciliana ha potestà
esclusiva.
Dopo il parere dell’Ufficio legislativo e legale che ha definito
l’
esistenza dei presupposti per un ricorso alla Corte
Costituzionale, la Giunta Regionale dovrà decidere se inoltrare
il ricorso ed il problema è, ora all’ordine del giorno della Giunta
delle prossime settimane.
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