Si riaccende il dibattito sulle infrastrutture al Sud dopo che il
vertice tra il ministro
Antonio Di Pietro e il governatore
della Sicilia,
Salvatore Cuffaro è andato a monte per il
progetto
Ponte di Messina.
Nell’incontro lampo tenutosi il 30 ottobre scorso a Palermo con le
forze di governo dell’Isola a Palazzo d'Orleans sede del governo
siciliano, il ministro alle Infrastrutture Di Pietro ha dichiarato
che
nella finanziaria, tra le priorità di Governo,
non
c’è alcun progetto di collegamento stabile tra l’Isola e il
Continente attraverso il Ponte. Al posto della grande opera,
però - ha ribadito Di Pietro - sarà invece dato avvio a un
programma finanziario mirato a potenziare e realizzare una serie di
infrastrutture che oggi in Sicilia e al sud d’Italia sono assenti o
carenti come ad esempio la Salerno - Reggio Calabria.
L’esclusione del Ponte sullo Stretto dalla finanziaria al
governatore non è andata giù, e ha subito annunciato che se il
problema è solo di natura economica, il Governo siciliano da lui
presieduto è in grado di realizzarlo comunque, senza l’appoggio
economico dello Stato, facendo ricorso solo a finanziamenti
privati. Ciò dopo che il ministro ha dichiarato che un vero e
proprio veto esplicito alla realizzazione dell'opera non c’è.
Sul serrato botta e risposta tra governo centrale e autonomie
locali si potrebbe accendere una dura polemica tra il ministro e il
governatore sul delicato equilibrio di competenze
stato-regione.
Specialmente qualora il governatore decidesse attraverso uno
“scisma” di impegnarsi sulla realizzazione dell’opera comunque e
senza più gli impegni da parte del governo centrale.
Il Ponte sullo stretto, si ricorda, è stato tra l’altro chiesto a
gran voce alcuni giorni fa a Roma con una manifestazione
organizzata dalle sole forze politiche che fanno capo al
governatore Cuffaro.
Fermo restando la volontà del Governo di non volere realizzare
l’opera, almeno nell’immediato, si rimane in attesa delle prossime
iniziative del governatore.
© Riproduzione riservata