Il Consiglio regionale del Lazio, presieduto da Mario Abbruzzese,
ha approvato con 38 voti favorevoli e 18 contrari la proposta di
legge n. 168 della Giunta, che apporta alcune modifiche alla legge
regionale n. 17 del 2004, concernente "Disciplina organica in
materia di cave e torbiere". In particolare, il provvedimento
approvato oggi interviene sulla durata delle proroghe concesse per
l'attività di coltivazione e di ampliamento delle cave e per il
recupero ambientale dei siti.
Ecco nel dettaglio le modifiche apportate agli articoli 12, 25 e 34
della legge regionale n. 17 del 2004.
Per quanto riguarda le autorizzazioni a regime (articolo
12):
1) il periodo di proroga per l'attività di coltivazione viene
innalzato da cinque a dieci anni, fermo restando che sarà
utilizzabile solo per il completamento del piano di coltivazione e
di recupero ambientale;
2) il periodo relativo all'autorizzazione per l'ampliamento
dell'attività resta di cinque anni ma la sua eventuale proroga
passa da due a cinque anni;
3) il Comune può autorizzare un secondo ampliamento delle attività
estrattive per un periodo massimo di cinque anni se sussistono
specifiche esigenze di salvaguardia dei livelli occupazionali o un
preminente interesse socio-economico sovra comunale.
Per quanto riguarda invece le autorizzazioni attualmente in
scadenza, disciplinate dalle disposizioni transitorie previste
all'articolo 34:
1) il periodo di proroga per l'attività di coltivazione viene
innalzato da sette a dieci anni, fermo restando che sarà
utilizzabile solo per il completamento del piano di coltivazione e
di recupero ambientale;
2) la proroga dell'autorizzazione per l'ampliamento dell'attività
passa da due a cinque anni, al solo fine di completare il piano di
coltivazione e il recupero ambientale;
3) un emendamento introdotto in Aula dalla Giunta stabilisce che le
ulteriori proroghe non devono comportare variazioni e aggravamenti
delle condizioni idrogeologiche delle aree circostanti i siti
estrattivi. A tal fine le amministrazioni comunali devono
commissionare a università o altri enti abilitati uno studio per la
determinazione degli effetti e dei pericoli connessi a tali
variazioni.
Con la sostituzione dell'articolo 25, infine,
vengono inasprite le sanzioni per i trasgressori che esercitano
l'attività senza aver ottemperato a tutti gli obblighi di legge: si
passa dalla semplice revoca del titolo autorizzatorio alla
cessazione immediata dell'attività non autorizzata, accompagnata
dall'obbligo del recupero e della sistemazione dell'area, con
possibilità da parte del Comune di intervenire direttamente per poi
rivalersi sull'inadempiente. Viene introdotta anche la
responsabilità in solido del proprietario del terreno con il
trasgressore.
Le nuove norme si applicano anche ai procedimenti istruttori
relativi alle richieste di proroga ancora in corso alla data di
entrata in vigore di questa legge.
"Con l'approvazione in Consiglio delle modifiche alla Legge 17/2004
sulla disciplina dell'attività estrattiva di materiali di cava e
torbiera, la Regione Lazio ha compiuto un altro importante passo in
avanti per rilanciare il settore delle attività estrattive e per
tutelare un distretto produttivo strategico della nostra regione".
E' quanto dichiarato a margine da
Mario
Abbruzzese, presidente del Consiglio regionale. "Parliamo
di un provvedimento che ancora oggi manca in molte Regioni del
nostro Paese e che nel Lazio interessa circa 350 cave. Tale
regolamentazione permetterà infatti agli imprenditori del comparto
- ha continuato Abbruzzese - di continuare a svolgere l'attività
estrattiva da qui al 2013. Nel merito, grazie alle modifiche
approvate oggi in Aula, si concretizza un intervento normativo che
permetterà l'aumento del periodo di proroga da cinque a sette anni
e che darà la possibilità ai Comuni di autorizzare un secondo
ampliamento delle attività estrattive in corso per un massimo di
due anni. Mi preme inoltre sottolineare l'attenzione che questo
provvedimento ha voluto riservare alle iniziative che saranno messe
in campo per contrastare eventuali infiltrazioni malavitose in
questo tessuto produttivo. Infatti proprio a tal proposito, la
legge appena approvata prevede un inasprimento delle sanzioni nei
confronti di chi non rispetta le regole".
"Per capire l'importanza della materia - ha sottolineato Abbruzzese
- basti pensare che nel 2011, solo nella Provincia di Frosinone
sarebbero andate in scadenza circa 70 autorizzazioni, con gravi
ripercussioni sull'attività economica e sui livelli occupazionali.
Oggi siamo riusciti a scongiurare la perdita di centinaia di posti
di lavoro, ridando una vera e propria boccata d'ossigeno al settore
e a tutte le persone che vi operano. Va dato merito al governo
Polverini di aver riservato la massima attenzione alle richieste
del comparto. Di pari passo la Commissione PMI, di concerto con
l'Assessorato competente e insieme a tutte le forze di minoranza,
hanno portato avanti un lavoro che metterà gli imprenditori nelle
condizioni di poter usufruire di una serie di strumenti per
realizzare nuovi progetti, senza tralasciare la tutela del
territorio, e salvaguardando al contempo l'occupazione".
a cura di www.regione.lazio.it
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