Sul problema legato all’
applicabilità di alcune norme della
legge n. 109/1994 abrogate dal Codice dei contratti di cui al
D.Lgs. n. 163/2006, successivamente alla sospensione di alcune
norme del Codice stesso intervenute con il decreto-legge n.
173/2006 convertito nella legge n. 228/006, interviene
l’
Associazione nazionale comuni italiani con una nota di
chiarimento in cui viene precisato che per le parti sospese del
Codice si applica la vecchia disciplina di cui alla legge n.
109/1994.
Nella nota stessa viene precisata la legittimità che la legge di
conversione del decreto-legge n. 173 (milleproroghe) richiami in
vigore delle norme abrogate in modo solo apparentemente definitivo
dal Codice appalti, perché espressamente”il legislatore ha fatto
divenire nuovamente applicabili alcune disposizioni della legge
Merloni”.
Tutte le volte che ”
il Codice appalti rimanda a norme sospese
dalla legge di conversione del “milleproroghe”, le stazioni
appaltanti dovranno intendere il rinvio come se si riferisse alla
corrispondente disposizione della legge 109/94”, cioé della
stessa Merloni abrogata dal Codice.
L’Anci, con questa nota esplicativa spera che si possa uscire
dall’incertezza e, quindi, dal rischio di contenziosi sulle norme
da applicare negli appalti pubblici.
L’intervento dell’ance scaturisce per il problema qui di seguito
rappresentato:
- in data 1 luglio entra in vigore il Codice dei contratti di cui
al D.Lgs. n. 163/2000 e dallo stesso viene abrogata, con l’articolo
256, la legge n. 109/1994 (Merloni)
- in data 13 luglio entra in vigore la legge di conversione del
decreto-legge n. 173 (legge n. 228/2006) che sospende sino all’1
febbraio 2007 alcune norme del Codice dei contratti ed in
particolare, tra gli altri l’appalto integrato per i settori
ordinari, la trattativa privata, le centrali di committenza ed il
dialogo competitivo.
Dall’intreccio delle due norme citate nei precedenti punti
scaturisce un possibile vuoto normativo, che secondo
l’interpretazione più severa si estende per sette mesi e cioé fino
all’1 febbraio 2007 (data in cui cessa l’effetto delle
“sospensioni” determinate dalla legge n. 228/2006).
Si tratta di un problema ad alto rischio di contenzioso, perché
tocca aspetti cruciali dell’appalto.
D’altra parte il Codice dei contratti era intervento anche per
accogliere, sulle questioni sospese con la legge n. 228/2206, le
direttive europee 2004/18/CE e 2004/17/CE, introducendo però alcune
regole che l’attuale Governo, differentemente dal precedente,
ritiene pericolose per la trasparenza del mercato.
Con la proroga, il nuovo esecutivo tenta di guadagnare il tempo
necessario affinché lo schema di decreto legislativo correttivo al
D.Lgs. n. 163/2006 presentato dal Ministro delle Infrastrutture
Antonio Di Pietro, prima di essere approvato in via definitiva,
possa ricevere il parere del Consiglio di Stato, della Conferenza
unificata Stato-Regioni-Enti locali e delle Commissioni
parlamentari della Camera e del Senato.
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