Sul supplemento ordinario n. 160 al Bollettino ufficiale della
Regione Lazio n. 32 del 27 agosto scorso è stata pubblicata la
legge regionale 13 agosto 2011, n. 10 recante modifiche ad
alcune leggi regionali ed in particolare alla legge regionale 11
agosto 2009, n, 21.
Il nuovo Piano Casa consente a tutte le famiglie proprietarie di
una casa di
ampliare fino a 70 metri quadrati il proprio
fabbricato, esclusi i centri storici e le aree tutelate;
rilancia il settore edile, fortemente colpito dalla crisi, creando
occupazione e sviluppo economico, con particolare riguardo alle
piccole e medie imprese del Lazio. Inoltre, ha dichiarato la
presidente della Regione
Renata Polverini, "promuove il
recupero ed il riuso del patrimonio edilizio esistente, in
particolare di quello dismesso o non utilizzato, con il
reinserimento nel circuito economico e con l'offerta di nuovi
alloggi di edilizia sociale a canone calmierato per categorie
disagiate".
Viene favorita la sostituzione edilizia, consentendo il
mantenimento dei livelli occupazionali del settore edile con la
concentrazione degli interventi costruttivi nelle zone già
compromesse e urbanizzate senza ricorrere a nuovi consumi di suolo
agricolo. Polverini ha anche precisato che verrà rispettato
l'ambiente, il Piano casa non deroga ai vincoli operanti sul
territorio, con particolare attenzione alla tutela delle coste
laziali.
L'assessore
Luciano Ciocchetti ha ricordato come il Piano
casa "sia stato frutto di un lungo confronto e ha spiegato come la
legge dia risposte anche alle attese del comparto
edilizia,fortemente in crisi". Ciocchetti ha quindi ha annunciato
che porterà all'esame della Giunta un provvedimento per
l'istituzione di un Osservatorio contro l'abusivismo.
Ma l'
Istituto nazionale di Urbanistica (INU), sezione Lazio,
è gravemente preoccupato per la legge regionale di attuazione del
2° "Piano casa", che peggiora gravemente la legge regionale
21/2009.
L'Inu ricorda che, sotto la dizione di "Piano Casa" c’è una deroga
generalizzata, promossa dallo Stato e dalle Regioni, ai piani
urbanistici comunali. Una sorta di sospensione emergenziale dei
poteri di governo del territorio, attribuiti costituzionalmente ai
Comuni, in aperto contrasto con il principio di sussidiarietà.
Tale sospensione nel primo piano casa del 2009 durava 2 anni ed era
motivata con l'urgenza del rilancio economico. Oggi, dopo due anni
di scarsissimi risultati, la sospensione viene prorogata ed
allargata.
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