Il 12 Ottobre scorso, in occasione dell’Audizione dell’Ance presso
le Commissioni riunite Bilancio di Camera e Senato, il
Presidente dell’Ance Paolo Bozzetti ha espresso, in
riferimento alla Finanziaria 2007 varata dal Governo,
forti perplessità sulle misure relative a fisco e lavoro e
soprattutto ha denunciato l’assenza di politiche organiche per
infrastrutture e città e di risorse ad hoc per la casa.
“Se da un lato va apprezzato l’impegno del Governo per gli
investimenti infrastrutturali attraverso un importante incremento
degli stanziamenti - ha affermato Buzzetti – dall’altro la manovra
contiene disposizioni che assumono carattere e finalità
penalizzanti se non addirittura punitive per le imprese di
costruzioni fino al punto di minacciarne l’operatività e di
vanificare di conseguenza lo stesso sforzo compiuto dal Governo nel
campo degli stanziamenti.”
Stanziamenti che, peraltro, per ora sono prevalentemente legati al
Fondo Tfr, soggetto al vaglio europeo e per i quali i costruttori
chiedono garanzie circa la loro effettiva disponibilità.
Fra le disposizioni che sollevano maggiori preoccupazioni, anche
con riferimento al decreto Visco varato nel luglio scorso, sono
citate la norma che fa riferimento al valore di mercato dei beni
immobiliari ai fini tributari, la norma che stabilisce l’obbligo
dell’appaltatore di versare l’Iva dovuta dai subappaltatori, la
norma che condiziona il pagamento delle imprese appaltatrici alla
verifica estremamente complessa dell’inesistenza di cartelle
tributarie non definite, l’aumento dell’imposizione fiscale sui
trasferimenti immobiliari, l’esclusione potenziale dei costruttori
dalla possibilità di utilizzare per la realizzazione di opere
pubbliche il contratto di locazione finanziaria.
Parimenti in contrasto con le aspettative di crescita del mercato
sono il forte ridimensionamento del campo di azione delle
agevolazioni sulle ristrutturazioni edilizie e l’assenza di misure
di rafforzamento del partenariato pubblico-privato.
A prescindere dalla onerosità della manovra e pur condividendo
l’obiettivo di lotta al lavoro nero e all’evasione nel suo
complesso, il rischio più grave - precisa Buzzetti - è quello di un
aumento eccezionale dell’incertezza, del contenzioso e del carico
sulle imprese di un enorme cumulo di documenti contabili, spesso
inutili.
“L’Ance si augura vivamente - conclude il Presidente
dell’Ance - che Governo e Parlamento prendano atto della
necessità di importanti correttivi alla manovra finanziaria allo
scopo di non compromettere quel ruolo del settore che lo stesso
Governo ritiene decisivo per lo sviluppo e l’occupazione”.
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