Crescita zero per le costruzioni e calo dell'occupazione di 47
mila unità. E' quanto emerge dal rapporto commissionato dal
Saie (il Salone internazionale dell' industrializzazione edilizia)
al Cresme (Centro ricerche economiche di mercato per l'edilizia e
il territorio) e che è stato presentato ieri alla vigilia della
42ma edizione della più importante rassegna del settore che si
tiene nel quartiere fieristico di Bologna da oggi 25 al 29 ottobre
(quasi 1900 espositori di cui 450 esteri).
Secondo il Cresme il mercato italiano delle costruzioni è
entrato in fase di stagnazione: dopo la debole flessione
registrata nel 2005 (-0,2%), gli investimenti sono destinati a
restare ancorati allo zero sia quest'anno (un +0,3%) che nel
prossimo (0%). E a partire dal 2008 lo scenario prospettato è di
decisa riduzione. Dei quattro motori che alimentano le costruzioni
solo la nuova produzione residenziale continua a tenere, toccando
il suo picco massimo proprio nel 2006, con una crescita a valori
costanti del 4,6%. Tutti gli altri motori, con l'eccezione della
manutenzione residenziale in leggerissima ripresa (+0,3%), mostrano
dinamiche negative: le opere del genio civile flettono dell' 1,1%,
l'edilizia non residenziale pubblica del 5,5%; l'edilizia non
residenziale privata del 3,9%.
L'inversione del ciclo è strettamente collegata alle difficoltà del
settore pubblico, che era stato protagonista fino al 2004,
registrando un andamento crescente e sostenendo, insieme al mercato
privato dell'edilizia abitativa, l'intero settore. A partire
dall'anno 2000 fino al 2004 le opere del genio civile hanno visto
aumentare gli investimenti a valori costanti del 30% così come
l'edilizia pubblica con percentuali superiori per il periodo anche
a quelle della nuova edilizia residenziale privata. Nel 2005, poi
però, il calo di oltre 5 punti percentuali ha finito per risultare
decisivo per l'intero settore delle costruzioni, dove, dei quattro
motori, si erano già spenti nel 2001 il rinnovo e nel 2003
l'edilizia non residenziale privata. E la frenata risulta
confermata nel 2006 e nel 2007 seppure con contrazioni assai più
contenute (-1% e -1,2%).
Occupazione : -47 mila. Sotto la spinta del lungo
ciclo espansivo avviatosi nel 1998 l'occupazione nel settore delle
costruzioni ha toccato il suo picco di massima crescita nel secondo
trimestre del 2005 con 1.944.000 occupati. Nella seconda parte del
2005 e nei primi mesi del 2006 le cose cambiano: in un anno, le
costruzioni perdono 4700 occupati, scendendo a 1.897.000
addetti. Il calo occupazionale registrato nella prima metà
dell'anno in corso, seppur rappresenti un dato ancora parziale se
collocato nell'ambito della serie storica, è interpretabile come un
indicatore della conclusione del lungo ciclo espansivo del settore
costruzioni.
Opere pubbliche. Nel 2005 gli investimenti in opere
pubbliche, dopo un decennio di continua crescita, registrano una
indicativa frenata: -1,4% a prezzi correnti che diventa un -5,1%
a prezzi costanti. Questo risultato ha smentito le attese di
forte espansione del mercato delle opere pubbliche, nel clima
euforico per i primi effetti della Legge Obiettivo che ha
determinato gli ottimi risultati del 2004, sia sul fronte degli
investimenti (+11,5% rispetto al 2003 a prezzi correnti) che del
mercato delle gare (+14,5%). La percezione che qualcosa stava
cambiando si è avvertita a partire dal secondo trimestre del 2005
quando i bandi di gara hanno iniziato ad evidenziare una sensibile
inversione di tendenza che ha portato ad una riduzione della spesa
di 9 miliardi (-15%) in 18 mesi: si è passati dai 58 miliardi di
euro di valore delle opere mandate in gara tra ottobre 2003 e marzo
2005 ai 49 miliardi tra aprile 2005 e settembre 2006, con un
ridimensionamento del valore medio mensile messo in gara da 3,2
miliardi a 2,7.
Edilizia residenziale. 331mila è il numero di abitazioni
realizzato nel 2006 che, nelle previsioni salirà a 334 mila nel
2007. Nel 2005 ci si era fermati a quota 304 mila (278 mila nel
2004). Dall'inizio del ciclo residenziale (1999) al 2006, gli
edifici mono e bifamiliari hanno registrato una variazione media
annua pari all'1,7%; Sempre dal '99 al 2006, la crescita media
annua delle tipologie plurifamiliari nel complesso si e' attestata
all'11,7%.
Edilizia non residenziale. L'edilizia non residenziale dopo
il picco del 2002 continua la sua frenata e nel 2006 registra
una flessione in termini di volumi ultimati del 7,7%, passando
146,1 milioni m3 a 135.
La flessione è particolarmente evidente nel comparto industriale
dove si scende da 86 milioni di m3 a 78 milioni.
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