IL Ministro della Giustizia
Clemente Mastella presenta oggi alle
ore 12,00 ad Ordini ed Associazioni
una nuova versione del
disegno di legge di riforma degli ordini e dell’accesso alle
professioni.
Il Ministero della Giustizia ha precisato che il nuovo testo del
ddl è stato predisposto dal Ministero stesso, in accordo con gli
altri Dicasteri competenti, e che ha tenuto conto anche dei
precedenti incontri con i rappresentanti dei professionisti.
Ma l’atteso incontro di oggi rischia di mandare in fumo qualsiasi
ipotesi di confronto che gli Ordini professionali attraverso il
Comitato unitario delle professioni (CUP) chiedono da mesi perché
ci risulta che è intenzione del Ministro portare il disegno di
legge gìà al prossimo consiglio dei Ministri e, quindi, il testo
dovrà essere presentato al preconsiglio dei ministri di martedì o
mercoledì prossimo.
A questo punto è comprensibile che non ci sono i tempi tecnici
affinché il Comitato unitario (CUP) studi il provvedimento e
proponga le proprie osservazioni che dovrebbero essere valutate dal
Ministero della Giustizia; togliendo oggi, il tutto dovrebbe
svolgersi tra sabato ed al massimo martedì prossimo ed è
comprensibile come ciò non possa verrificarsi.
Ma questo sospetto e più di un sospetto aleggiava già, qualche
giorno fa, tra gli Ordini ed i Presidenti degli Ordini stessi
credono che questa accelerazione voluta dal Ministro nasconda tante
insidie tra le quali il riconoscimento delle associazioni demandato
ad un decreto legislativo futuro non meglio specificato.
Il Presidente del CUP
Raffaele Sirica, avuto notizia della
convocazione al Ministero, ha precisato che gli otto articoli
annunciati dal Ministro Mastella sono veramente pochi per
disciplinare una materia così complessa come quella delle
professioni ma guarda con fiducia all’incontro di oggi ritenendolo
una importante occasione di confronto con il Governo; scetticismo
invece sulla possibilità di accoglimento, da parte del Ministero,
di eventuali correttivi proposti dagli Ordini a causa dei tempi
troppo stretti.
Il presidente di Assoprofessioni,
Roberto Falcone,
interpreta la convocazione preso il Ministero come “la prova che la
concertazione reclamata a gran voce da chi si nasconde dietro il
confronto perché non vuole questa riforma, in realtà c’è. È infatti
la seconda volta nel giro di due mesi, che varchiamo la soglia del
ministero della Giustizia a questo scopo. Ci auguriamo adesso che
dopo il nuovo giro di audizioni, il disegno di legge passi alle
aule parlamentari per la sua definitiva approvazione”.
Ricordiamo che la riforma è stata elaborata sotto forma di legge
delega e, dopo l’approvazione in Consiglio dei Ministri, sarà
sottoposta ad Ordini e Associazioni per definirne le norme
attuative ma anche sotto tale profilo le Professioni sono in
disaccordo perché ritengono tale delega molto ampia.
In sintesi la riforma prevede che la quota annuale che gli iscritti
sono tenuti a versare deve essere commisurata all'espletamento
delle attività demandate agli Ordini, i quali devono anche
occuparsi della formazione tecnico-professionale degli iscritti e
dell'adozione di iniziative rivolte ad agevolare, anche mediante
borse di studio, l'ingresso dei giovani nella professione.
Il testo indica la necessità di fissare corrispettivi massimi delle
prestazioni, ma anche corrispettivi minimi da applicarsi per le
prestazioni imposte o oggetto di riserva di competenza.
Le associazioni professionali riconosciute hanno - si legge nel ddl
- la funzione di dare evidenza ai requisiti professionali degli
iscritti e di favorire la selezione qualitativa e la tutela
dell'utenza. Quelle la cui attività possa incidere su diritti
costituzionalmente garantiti o su interessi generali, possono
registrarsi presso il Ministero della Giustizia, previo parere del
CNEL.
L’ultimo articolo riguarda le società tra professionisti e
disciplina la partecipazione dei professionisti iscritti agli albi
e dei soggetti non professionisti.
Ieri il CUP ha tenuto la sua assemblea straordinaria con tutti i
presidenti di Ordine al fine di presentarsi oggi al Ministero della
Giustizia con idee chiare sul da farsi
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