Dopo aver incassato, sabato 18 sera, la fiducia sul
maxi-emendamento, domenica, in tarda mattinata, è arrivato il disco
verde della Camera sull’intera Manovra con 311 voti favorevoli, 251
voti contrari e un astenuto. Concluso l'esame degli ordini del
giorno alla legge Finanziaria dopo un mese di polemiche e di un
lungo braccio ferro, il via libera alla Manovra 2007 è cosa fatta e
il provvedimento può passare al Senato per l’approvazione
definitiva.
Il Maxi-emendamento presentato dal Governo è composto da un unico
articolo di 826 commi, ripartiti in circa 300 pagine, pesa 1 chilo
e 400 grammi e vale 6 miliardi di nuove entrate per lo Stato.
Insieme con il decreto legge fiscale collegato, la manovra
recepisce risorse per 33,8 miliardi, di cui poco meno di 24
provenienti da maggiori entrate e circa 9,5 da minori spese.
Di queste risorse 15,2 miliardi (secondo il ministro Tommaso
Padoa-Schioppa), ossia circa un punto di Pil, servono per ridurre
il deficit al 2,8% del Pil dal 3,8% tendenziale e dal 3,6% atteso
per quest'anno al netto degli oneri derivanti dalla sentenza Ue (al
lordo dei quali è previsto al 4,8%).
Gli altri 19,5 miliardi sono destinati a interventi per il sostegno
dello sviluppo ed altre finalità.
Secondo i tecnici della Camera, però, la manovra dovrebbe
comprendere anche i 5,3 miliardi di minori entrate e le relative
coperture trovate (con maggiori introiti fiscali considerati
strutturali) con il decreto fiscale, giungendo così ad un importo
complessivo di circa 39 miliardi.
LE MAGGIORI ENTRATE
Le maggiori entrate derivano soprattutto dalla lotta all'evasione
per 7,8 miliardi (di questi 3,3 dalla revisione degli studi di
settore); 6 miliardi dal trasferimento del Tfr; maggiori entrate
per gli enti locali per 1,1 miliardi; 1,1 miliardi verranno dalla
revisione delle aliquote sulle rendite finanziarie (probabilmente
uniformate al 20%) con un successivo provvedimento che le renderà
esecutive dal primo luglio 2007; dalla rimodulazione delle aliquote
Irpef vengono 0,4 miliardi; 1 miliardo da tasse automobilistiche e
dall'imposta di successione; altri introiti sono previsti dalla
revisione delle norme sui contributi previdenziali dei lavoratori
autonomi e dalla regolamentazione degli immigrati.
LE MINORI ENTRATE
La principale fra le voci delle minori entrate è il taglio del
cuneo fiscale per le imprese quantificato in 2,4 miliardi sul 2007
in termini di Irap; vengono prorogate agevolazioni fiscali alle
imprese e viene introdotto un credito d'imposta per investimenti
che costerà a regime 1,2 miliardi.
GLI INTERVENTI SULLE SPESE
I principali risparmi sulle spese riguardano il patto di stabilità
interno (circa 3 miliardi), la sanità (circa 3 miliardi) ed i tagli
alle spese dei ministeri (oltre 3 miliardi).
Le maggiori spese riguardano il rinnovo del contratto dei
lavoratori del comparto pubblico (1,1 miliardi), trasferimenti
all'Ana ed alle Ferrovie per 3,3 miliardi; 1,4 miliardi per gli
assegni familiari, 0,3 miliardi per ulteriori misure di
ammortizzatori sociali, 1,4 miliardi per le forze armate e le
missioni di pace.
I MAGGIORI CAMBIAMENTI INTRODOTTI
I maggiori cambiamenti introdotti dalla Camera rispetto al testo
approvato dal Consiglio dei ministri del 29 settembre riguardano:
- una rimodulazione della curva Irpef, in particolare per quanto
riguarda assegni familiari e deducibilità;
- la rimodulazione delle tasse automobilistiche (con aumenti
proporzionati al livello di inquinamento causato dal veicolo ed
eliminando tasse ad hoc come quella in un primo tempo annunciata
sui Suv) ;
- la revisione dell'articolo 53 con i tagli di spesa ai ministeri
(in particolare eliminando la norma che permetteva a decreti
ministeriali di cambiare la destinazione d'uso di risorse ed è
stato restituito questo controllo al Parlamento, restituendo fondi
alla ricerca, rinviando più dettagliati taglia a successivi decreti
ministeriali) ;
- la revisione dei tagli ai comuni e l'accordo sul rinnovo dei
contratti del pubblico impiego;
- il cambiamento della norma sul Tfr, ora trasferito in toto per
quel che riguarda l'inoptato, ma solo per le aziende con più di 50
dipendenti. Ammontano a 414 milioni per il 2008 e a 460 milioni per
il 2009 gli sgravi compensativi per le imprese;
- l'innalzamento al 22%, però dal 1° gennaio 2009, delle rendite
finanziarie speculative sulle compravendite immobiliari;
- la revisione dei tagli alla sanità in particolare per la
Sicilia.
GLI EFFETTI SUL CONTO ECONOMICO
Secondo l'elaborazione della Banca d'Italia delle varie voci (prima
degli aggiustamenti fatti dal maxiemendamento e che riducono i
tagli alle spese di circa 1 miliardo), complessivamente le maggiori
entrate ammontavano a 23,950 miliardi e le minori entrate a 5,11
miliardi con una saldo di incremento netto di 18,840 miliardi.
Le minori spese ammontano a 10,4 miliardi e le maggiori spese a
13,97 miliardi con un incremento netto a saldo di 3,57 miliardi.
© Riproduzione riservata