Non è tardata la risposta ufficiale del Consiglio Nazionale degli
Ingegneri alle critiche da noi mosse nei confronti
dell'atteggiamento tenuto verso gli Ingegneri iscritti alla sezione
B dell'albo che negli ultimi mesi hanno dovuto subire l'attacco da
parte dei Periti che davano quasi per certo un accorpamento tra
Periti, Geometri e Ingegneri Junior, in un Albo Unico e con
l'appellativo di "Ingegneri tecnici", senza che il CNI provvedesse
a una smentita ufficiale.
In un nostro recente articolo (
leggi news) abbiamo denunciato lo scarso
interesse del CNI nel rappresentare gli interessi dei propri
iscritti alla sezione B (ingegneri junior) continuamente attaccati
da una parte di tecnici non laureati il cui intento era quello di
formare un albo unico in modo da assicurarsi il nome di "ingegnere
tecnico".
Attraverso una nota ufficiale del CNI (che alleghiamo),
Ania
Lopez, Consigliere Nazionale degli Ingegneri iuniores, è
intervenuta sulla proposta di una struttura unica per i tecnici di
primo livello affermando senza mezzi termini che gli Ingegneri Sez.
B non hanno bisogno di altre rappresentanze oltre a quella del
Consiglio Nazionale degli Ingegneri.
"Gli iscritti alla sezione B dell'albo degli Ingegneri -
ha affermato l'Ing. Ania Lopez -
sono circa 7.500 e il
Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) è l'unico organo che ci
rappresenta come Categoria. E' il CNI l'unico organismo
istituzionale legittimato a pronunciarsi con autorevolezza sul
nostro futuro - ribadisce la Lopez - I nostri 7500 iscritti si
riconoscono completamente nel Consiglio Nazionale Ingegneri e
quindi non hanno certamente bisogno di altre rappresentanze".
Quest'ultima affermazione in riferimento al presunto intervento del
CUP3 (Coordinamento universitario e professionisti triennali) che
nel corso dell'Assemblea dei periti industriali svoltasi a Roma lo
scorso 21 aprile avevano dato la loro disponibilità all'albo unico
da anni promosso da Giuseppe Jogna, Presidente dei Periti.
L'Ing. Ania Lopez ha, inoltre, affermato che le urgenze da
affrontare per gli Ingegneri iunior sono altre e riguardano
"le
competenze nei diversi settori, la creazione di opportunità di
lavoro in un contesto di crisi economica così grave". Infine,
la rappresentante della Sez. B del CNI ha ricordato che gli
Ingegneri triennali hanno compiuto un preciso percorso di studi
universitari, conseguendo più di 200 crediti formativi. Dunque
"sono soddisfatti di questo percorso e tutti i giorni danno il
loro contributo, lavorando per la sicurezza e il benessere
dell'intera comunità nazionale".
Il Commento del CNAPPC
Anche il
Consiglio Nazionale degli Architetti P.P.C. è
voluto intervenire sul tema delle competenze professionali
considerando legittimo l'accorpamento degli Ordini dei Periti
Industriali, dei Geometri e, forse, dei Periti Agrari, ma
escludendo che da questo possa in alcun modo derivare una
ampliamento di competenze che finisse per creare ulteriore
confusione in una situazione già articolata e complessa. Gli
Architetti hanno, dunque, escluso a priori il possibile inserimento
nell'Albo Unico degli Ingegneri Junior.
"Il mercato del lavoro italiano - ha affermato una nota
del CNAPPC -
è già abbastanza articolato e caratterizzato da un
elevatissimo numero di professionisti Appare, quindi, del tutto
incongrua la creazione di figure quali quelle di "ingegneri
tecnici" a laurea triennale che, secondo il Presidente dei Periti
Industriali Giuseppe Jogna, dovrebbero - e non si comprende davvero
come - riuscire a distinguersi dagli "ingegneri", triennali e
quinquennali, affiliati al loro naturale Albo di
appartenenza".
"Un contesto come quello attuale, caratterizzato da
evidentissime difficoltà sul fronte del lavoro e della professione,
non ha certo bisogno di battaglie di questo tipo, ma di una seria
riflessione sul ruolo e sulle prospettive delle professioni
tecniche nel nostro Paese; in tal senso la "campagna acquisti"
operata da Periti Edili e Geometri nei confronti di alcune
minoritarie associazioni di laureati triennali - se confermata -
appare proprio come una dichiarazione di palese ostilità nei
confronti delle altre professioni".
"Il ruolo di una classe dirigente, anche di tipo
ordinistico - continua il CNAPPC -
dovrebbe essere quello
di cercare di affrontare e di risolvere i problemi con uno sguardo
complessivo rivolto, in primo luogo all'interesse della
collettività e del Paese. In questo senso, non si comprende davvero
come gli stessi Periti e Geometri abbiano sottoscritto insieme ad
Architetti, Agronomi, Ingegneri e Geologi la costituzione di una
"Camera di conciliazione" tra le professioni - finalizzata a
risolvere le questioni connesse alle competenze professionali - per
poi intraprendere, nei fatti, una strada che si colloca agli
antipodi da tale ragionevole e condiviso tentativo di armonizzare
le diverse specificità professionali".
"Il Consiglio Nazionale degli Architetti tutelerà in tutte le
sedi le competenze e le peculiarità di tutti i propri iscritti -
proprio a partire dagli architetti e dai pianificatori iunior, la
cui identità e profilo professionale sono minacciati da tali
incongrue iniziative - , auspicando che le notizie relative a
continui tentativi di ampliamento delle sfere di competenza di
alcune professioni risultino soltanto uno spiacevole
malinteso".
"Ribadisce - conclude il CNAPPC -
che avverserà con
forza e determinazione ogni eventuale tentativo, operato da altre
strutture ordinistiche, di interferire sulle competenze e sulle
specificità dei propri iscritti e diffida i rappresentanti degli
Ordini dei Periti e dei Geometri a perseguire tali anacronistiche
politiche espansionistiche, invitandoli ad un confronto al tavolo
comune delle professioni tecniche".
Con buona pace del Presidente dei Periti Jogna, dovrebbe essere
così chiuso definitivamente il tentativo mediatico che negli ultimi
mesi aveva dato per scontato la formazione di un'albo degli
Ingegneri tecnici a cui avrebbero partecipato Periti, Geometri e
Ingegneri Junior.
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