Verande e pertinenze: serve il permesso di costruire?
Il Consiglio di Stato chiarisce i limiti della pertinenza urbanistica e ribadisce l’obbligo del titolo edilizio per le verande che creano nuovo volume.
Una veranda può essere considerata pertinenza urbanistica? Oppure costituisce un nuovo volume che richiede il permesso di costruire? In che misura le dimensioni e la funzione dell’opera incidono sul carico urbanistico? E cosa succede se la realizzazione risale a prima del 1967?
Verande, pertinenze e permesso di costruire: la sentenza del Consiglio di Stato
A queste domande ha risposto il Consiglio di Stato con la sentenza n. 7486 del 24 settembre 2025, che torna su un tema tanto frequente nella pratica edilizia quanto spesso frainteso: la distinzione tra pertinenza e nuova costruzione.
La vicenda riguardava un intervento eseguito su una terrazza di copertura, dove era stato realizzato un locale di circa 21 mq suddiviso in tre vani (veranda adibita a studio, disimpegno e bagno), oltre a due piccoli manufatti accessori: una doccia e un locale caldaia.
I proprietari sostenevano che si trattasse di opere
pertinenziali, aggiunte in tempi remoti e prive di
incidenza volumetrica. Il TAR aveva dato loro ragione, ritenendo
non necessario il permesso di costruire.
Il Comune ha però impugnato la decisione e il Consiglio di Stato,
con motivazione articolata, ha ribaltato completamente l’esito del
giudizio.
Documenti Allegati
Sentenza Consiglio di Stato 24 settembre 2025, n. 7486IL NOTIZIOMETRO