Affidamenti sopra i 40.000 euro: mercato dei servizi in crescita ma non per i piccoli operatori

07/09/2018

Continua la ripresa degli appalti pubblici in Italia. Dopo un ultimo quadrimestre del 2017 che ha confermato la ripresa del secondo, i primi quattro mesi del 2018 si chiude con una crescita del 41,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.

I contratti pubblici in Italia sono passati dai 28,8 miliardi di euro del primo quadrimestre 2017 ai 40,8 miliardi di euro dei primi quattro mesi del 2018. È quanto emerge dal primo Rapporto quadrimestrale del 2018 pubblicato dall'Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e relativo alle procedure di affidamento perfezionate di importo superiore o uguale a € 40.000, che evidenzia, chiaramente, solo valore e numero dei bandi pubblicati e che non ha nulla a che vedere con le aggiudicazioni e con l'esecuzione effettiva dei lavori che, come recentemente denunciato da ANCE e Anci, sarebbero ferme al palo (leggi news).

Come evidenziato dalla stessa Anticorruzione, gli incrementi interessano tutte le tipologie contrattuali:

  • settore ordinario (+36,9%);
  • settore speciale (+54,1%);

con una nota particolarmente positiva nel settore ordinario per la crescita di servizi (+49,5%, da 10,3 a 15,4 miliardi), lavori (+31,2%) e forniture (+21,1%). Ancora più marcati gli aumenti nel settore speciale (gas, energia termica, elettricità, acqua, trasporti, servizi postali) in crescita nel complesso del 54,1%: lavori + 91,9%, servizi + 20,5%, forniture +86,8%.

È bene osservare come sia nel settore ordinario che in quello speciale vi è un netto aumento dei valori posti in gara ma non del numero di gare stesso. Nel settore ordinario, ad esempio, il mercato dei servizi è cresciuto in valore del 49,5%, passando da 10,3 a 15,4 miliardi, ma è anche diminuito nel numero di CIG (gare) del 3,1%. Evidenziando sempre più come quello dei servizi sia un mercato che sta notevolmente cambiando rispetto al passato, in cui l'accordo quadro è sempre più in voga nelle grandi stazioni appaltanti e in cui si sta passando da appalti di piccolo importo ma maggiore numero ad appalti di importo maggiore e in numero minore, con la conseguente esclusione dei piccoli professionisti.

Analizzando la Tabella 3 del Rapporto ANAC che riporta l'analisi comparata della domanda complessiva generata dagli appalti pubblici, per tipologia di settore e per fasce di importo, si comprende ancora di più questo concetto.

Rispetto allo stesso periodo del 2017, infatti, per gli appalti ordinari di importo tra 40 e 150.000 euro registriamo una diminuzione sia nel numero di gare (-3,3%) che nel valore (-2%). I grossi aumenti si cominciano a registrare per gli appalti di importo superiore a 5 milioni di euro:

  • tra 5 e 25 milioni di euro abbiamo un incremento delle gare del 44,6% e di importo pari a 56,4%;
  • oltre i 25 milioni di euro abbiamo un incremento delle gare del 41,5% e di importo pari a 48,1%.

In allegato i rapporti dell'ANAC a partire dal primo quadrimestre 2016 (ricordiamo che ad aprile 2016 è entrato in vigore il nuovo Codice dei contratti di cui al D.Lgs. n. 50/2016).

A cura di Redazione LavoriPubblici.it



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