Cedolare secca: le penali sul contratto vanno tassate?

di Redazione tecnica - 03/06/2025

Cosa accade se in un contratto di locazione soggetto a cedolare secca viene inserita una clausola penale? Bisogna pagare l’imposta di registro? O questa viene assorbita dal regime sostitutivo?

Cedolare secca: la tassazione delle clausole penali

Sono questi gli interrogativi al centro della risposta dell’Agenzia delle Entrate del 29 maggio 2025, n. 146 con cui l’Amministrazione finanziaria ha chiarito definitivamente il trattamento fiscale, ai fini dell’imposta di registro, delle clausole penali inserite nei contratti di locazione abitativa regolati dalla cedolare secca.

L’istante intendeva stipulare un contratto di locazione abitativa (categoria catastale A/3), con durata 4+4 e opzione per la cedolare secca ex art. 3, comma 11, d.lgs. n. 23/2011.

Nel contratto era prevista una clausola penale che stabiliva, in caso di ritardata riconsegna dell’immobile, l’obbligo per il conduttore di versare:

  • un importo pari al canone mensile per ogni mese di occupazione senza titolo;
  • una somma di 10 euro per ogni giorno di ritardo.

Da qui il dubbio: tale clausola penale, inserita in un contratto con cedolare secca, deve essere soggetta a imposta di registro autonoma (in particolare l’imposta fissa di 200 euro prevista per gli atti sottoposti a condizione sospensiva) oppure no?

 

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