Gravi difetti opere edilizie: la Cassazione conferma la responsabilità decennale del costruttore

A partire dal 2020, con l’introduzione del Superbonus, il settore dell’edilizia è stato segnato da un continuo susseguirsi di “corse”.

Superbonus: le corse

La prima è stata quella contro il tempo, per rispettare le scadenze che permettevano di accedere alle varie agevolazioni fiscali legate agli interventi.

Ma a questa si sono aggiunte altre:

  • la rincorsa ai materiali, spesso difficili da reperire;
  • quella alle imprese esecutrici, non sempre disponibili o affidabili;
  • e infine quella ai tecnici, coinvolti sia nella progettazione che nella gestione degli adempimenti documentali e certificativi necessari per beneficiare delle detrazioni.

Non sorprende quindi che questa accelerazione generalizzata stia iniziando a produrre effetti collaterali. Sempre più frequentemente, infatti, emergono problematiche legate all’esecuzione dei lavori e all’affidabilità delle opere realizzate, con un aumento sensibile delle controversie tra i soggetti coinvolti nei cantieri: imprese, tecnici, committenti. I contenziosi riguardano in particolare l’emersione di vizi o difetti costruttivi, che spesso si manifestano solo a distanza di qualche anno dal completamento delle opere.

Ma quali sono i difetti più comuni? In quali casi si presentano e come si possono riconoscere? E soprattutto: quali strumenti di tutela ha a disposizione il committente?

Ne abbiamo discusso con l’ingegnere Cristian Angeli, esperto di normativa edilizia e consulente tecnico con lunga esperienza nel campo delle perizie e dei procedimenti contenziosi collegati ai bonus edilizi.

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