Gravi difetti opere edilizie: la Cassazione conferma la responsabilità decennale del costruttore
L’ordinanza n. 12922/2025 della Cassazione fa luce sui rischi legati ai lavori agevolati da Superbonus e altri incentivi. Ne abbiamo parlato con l’ing. Cristian Angeli
A partire dal 2020, con l’introduzione del Superbonus, il settore dell’edilizia è stato segnato da un continuo susseguirsi di “corse”.
Superbonus: le corse
La prima è stata quella contro il tempo, per rispettare le scadenze che permettevano di accedere alle varie agevolazioni fiscali legate agli interventi.
Ma a questa si sono aggiunte altre:
- la rincorsa ai materiali, spesso difficili da reperire;
- quella alle imprese esecutrici, non sempre disponibili o affidabili;
- e infine quella ai tecnici, coinvolti sia nella progettazione che nella gestione degli adempimenti documentali e certificativi necessari per beneficiare delle detrazioni.
Non sorprende quindi che questa accelerazione generalizzata stia iniziando a produrre effetti collaterali. Sempre più frequentemente, infatti, emergono problematiche legate all’esecuzione dei lavori e all’affidabilità delle opere realizzate, con un aumento sensibile delle controversie tra i soggetti coinvolti nei cantieri: imprese, tecnici, committenti. I contenziosi riguardano in particolare l’emersione di vizi o difetti costruttivi, che spesso si manifestano solo a distanza di qualche anno dal completamento delle opere.
Ma quali sono i difetti più comuni? In quali casi si presentano e come si possono riconoscere? E soprattutto: quali strumenti di tutela ha a disposizione il committente?
Ne abbiamo discusso con l’ingegnere Cristian Angeli, esperto di normativa edilizia e consulente tecnico con lunga esperienza nel campo delle perizie e dei procedimenti contenziosi collegati ai bonus edilizi.
Documenti Allegati
Ordinanza Corte di Cassazione 14 maggio 2025, n. 12922IL NOTIZIOMETRO