Stato legittimo, tolleranze costruttive e sanatoria edilizia: guida ai presupposti e alle possibilità di regolarizzazione

di Redazione tecnica - 04/05/2025

Cosa si intende per stato legittimo di un immobile? Quali difformità edilizie possono rientrare nelle tolleranze costruttive? Quando si può sanare un abuso edilizio e qual è la differenza tra la doppia conformità “piena” (o simmetrica) e quella “alleggerita” (o asimmetrica)?

Il Testo Unico Edilizia dopo il Salva Casa

Nel complesso panorama dell’edilizia italiana, il primo elemento da verificare, in sede progettuale o istruttoria, è sempre lo stato legittimo dell’immobile. La sua corretta ricostruzione documentale rappresenta una condizione imprescindibile per ogni intervento edilizio e per la regolarizzazione di eventuali difformità.

Con la Legge n. 105/2024 di conversione del D.L. n. 69/2024 (Salva Casa), il legislatore è intervenuto pesantemente sul d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia o TUE) partendo proprio dalla ricostruzione dello stato legittimo, passando per le tolleranze costruttive, fino ad arrivare alla definizione della nuova sanatoria semplificata.

Vediamo in che modo questi strumenti si intersecano, evidenziando i criteri da seguire per una corretta valutazione dei presupposti di regolarità urbanistica e di eventuale sanabilità degli abusi.

CONTINUA A LEGGERE

© Riproduzione riservata