SUAP e competenze: occhio a pratiche incomplete
di Redazione tecnica - 13/05/2025

Nella complessa disciplina dei procedimenti edilizi, la funzione del SUAP – o più precisamente, dello Sportello Unico per le Attività Produttive e per l’Edilizia – è spesso percepita come un canale unico, abilitato a ricevere qualsiasi istanza e capace di coordinare automaticamente tutti gli endoprocedimenti amministrativi connessi. Ma è veramente così, oppure la semplificazione non sempre si rivela tale?
Autorizzazione lavori: il Consiglio di Stato sul ruolo del SUAP
Occasione di riflessione è la sentenza del 7 aprile 2025, n. 2974 con cui il Consiglio di Stato ha respinto l’appello su un provvedimento di interdizione di lavori di manutenzione straordinaria, sui quali, mancava la richiesta di autorizzazione paesaggistica.
Il caso nasce da una comunicazione di inizio lavori (CILA) inviata attraverso il portale SUAP per interventi edilizi di manutenzione straordinaria che, secondo il ricorrente, rientravano in edilizia libera ed erano presenti dell’elenco di cui all'allegato A del d.P.R. n. 31/2017. I lavori invece erano stati interdetti dalla Regione, con una nota pubblicata sul sistema informativo, specificando che alcuni degli interventi elencati avrebbero avuto bisogno dell’autorizzazione paesaggistica, che di fatto non era stata richiesta.
Il punto nodale: classificazione degli interventi e incidenza paesaggistica
Ad essere sbagliata era la classificazione edilizia delle opere, che nella pratica risultavano parzialmente riconducibili all’allegato A (attività escluse da autorizzazione) ma in prevalenza rientranti nell’allegato B (attività soggette ad autorizzazione paesaggistica semplificata).
Secondo il Consiglio di Stato:
- non è sufficiente una generica dichiarazione del tecnico che riconduca le opere all’allegato A;
- è necessario un esame puntuale e documentato, che l’amministrazione può (anzi, deve) effettuare per verificare la correttezza dell’inquadramento;
- se la maggioranza degli interventi sono soggetti ad autorizzazione, l’intero pacchetto deve considerarsi subordinato a valutazione paesaggistica.
Non solo. Palazzo Spada ricorda anche che le modifiche morfologiche e cromatiche (come la sostituzione di infissi, il rifacimento della tinteggiatura o l’apertura di varchi) sono interventi che potenzialmente incidono sul paesaggio, e come tali esigono un titolo esplicito, anche solo semplificato.
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