L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Marzo 2013;
l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati si è, dunque, attestato per il mese di marzo 2013
con la nuova base 2010 sul valore di 106,90 con una
variazione positiva rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata pari allo+ 0,2 % e quella
annua del + 1,6 %. Ai fini della determinazione del
trattamento di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra
il 15 Marzo 2013 ed il 14 Aprile 2013, occorre rivalutare la quota
accantonata al 31 Dicembre 2012 dello 2,466346%.
Ricordiamo che a partire dai dati di gennaio 2011, la base di
riferimento dell'indice nazionale dei prezzi al consumo per
l'intera collettività (NIC) e dell'indice nazionale dei prezzi al
consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI) è il 2010 (la
precedente era il 1995).
Il coefficiente di raccordo dalla base 1995 alla base 2010
dell'indice generale dei prezzi al consumo per le Famiglie di
Operai e Impiegati (senza tabacchi) è pari a 1,373.
Per quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto
al 75%, si è attestato al 1,200 % e l'indice biennale al
3,675 %.
L'Istat spiega che, nel mese di marzo 2013, per quanto
concerne l'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività,
gli incrementi congiunturali più significativi si sono
verificati nei capitoli Trasporti (+ 1,0 %), Servizi ricettivi e di
ristorazione (+ 0,8 %), Bevande alcoliche e tabacchi e Ricreazione,
spettacoli e cultura(+ 0,1 % per tutti e tre).
Variazioni nulle si sono verificate nei capitoli
Abbigliamento e calzature, Abitazione, acqua, elettricità e
combustibile, Mobili, articoli e servizi per la casa, Servizi
ricettivi sanitari e spese per la salute, Istruzione ed altri beni
e servizi.
Variazioni congiunturali negative si sono verificate nel
capitolo Comunicazioni (- 1,1 %),.
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrate
nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+ 4,3
%), Istruzione (+ 2,9 %), Altri beni e servizi (+2,1 %), Servizi
ricettivi e di ristorazione (+ 1,9 %), Trasporti (+ 1,7 %) e
Bevande alcoliche e tabacchi (+ 1,6 %).
Quelli più contenuti si sono registrati nei capitoli Servizi
sanitari e spese per la salute (+ 0,4 %), Ricreazione, spettacoli e
cultura (+ 0,7 %), Abbigliamento e calzature (+ 1,1 %),
Mobili,articoli e servizi per la casa (+1,2 %).
Quelli nulli si sono registrati in nessun capitolo.
Gli incrementi tendenziali negativi si sono registrati nel
capitolo Comunicazioni (- 5,6 %).
Nell'ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell'indice NIC si sono verificati nelle
città di Reggio Calabria (+ 3,4 %), Genova (+ 2,5 %), Roma e
Bologna (+ 2,0 % per entrambe), Potenza (+ 1,9 %), Bari e Perugia
(+ 0,8 % per entrambe), Venezia e Trento (+ 1,7 %), Torino (+ 1,6
%), Ancona e Milano (+ 1,5 % per entrambe), Trieste (+ 1,4),
Napoli, L’Aquila e Firenze (+ 1,63 % per tutte e tre), Cagliari (+
1,2 %), Palermo e Aosta (+ 1,1 % per entrambe).
I prossimi indici saranno pubblicati il 14 maggio 2013.
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