Pochi giorni fa ho scritto un articolo che ha subito determinato
l'indignazione di chi con onestà lavora nel settore dell'edilizia.
L'articolo parlava della Campagna di comunicazione "È casa tua,
decidi tu", voluta dal Governo per informare i cittadini circa la
semplificazione delle procedure relative ai lavori di
ristrutturazione abitativa introdotte dalla legge Sblocca Italia,
pubblicata sull'account YouTube di Palazzo Chigi e andata in onda
nei giorni scorsi anche sui canali RAI.
Per il titolo dell'articolo non ho avuto dubbi e ho scelto
"
La morte delle professioni tecniche in 30
secondi" rilevando che in appena 30 secondi siano stati
demoliti decenni di storia tecnica e normativa, cancellando
nuovamente la figura del progettista.
Nel video lo speaker afferma
"Pochi e semplici le incombenze a
carico di chi intende ristrutturare casa, dividerla o unirne due
attigue: comunicazione al comune e presentazione di un numero
esiguo di documenti, nessun contributo di costruzione e
all'accatastamento ci pensa il Comune".
Parole che non potevano lasciare indifferenti i professionisti
dell'area tecnica che hanno letteralmente preso d'assedio i nostri
canali social (
Facebook,
Twitter).
Mi sarei aspettato una pronta reazione degli Architetti e degli
Ingegneri (Consigli Nazionali), ma ero certo che la prima reazione
sarebbe arrivata dal
Consiglio Nazionale dei Geometri,
soprattutto per la parte finale del video che recitava
"...e
all'accatastamento ci pensa il Comune".
I
Geometri italiani pur ritenendo l'iniziativa meritoria da
un punto di vista della scelta dei mezzi di comunicazione e del
principio ispiratore, ne hanno contestato i contenuti che rimandano
ai contenuti di legge. In particolare, in base alle nuove
disposizioni, la comunicazione d'inizio lavori deve essere
tempestivamente inoltrata dal comune alle Entrate.
"A fronte
dell'oggettiva complessità dell'iter di adeguamento della
planimetria catastale -
afferma il Consiglio Nazionale dei
Geometri -
è difficile immaginare che l'Agenzia possa
provvedervi in tempo reale, ancor più che tra le opere di
manutenzione straordinaria sono incluse la fusione e il
frazionamento di unità immobiliari (senza modifica di planimetria e
destinazione uso). Facile, invece, immaginare le conseguenze
generate da un simile ritardo operativo: nuovi arretrati
nell'aggiornamento catastale e allungamento dei tempi di
compravendita per i cittadini, ai quali la legge richiede che la
planimetria in catasto sia conforme allo stato reale
dell'immobile".
Dunque
"A corollario, un effetto che va nella direzione opposta
a quella auspicata dalla semplificazione: i cittadini - oltre a non
poter gestire direttamente la pratica di variazione catastale -
potrebbero avere difficoltà anche solo nel seguirne la
tracciabilità a causa di ostacoli "fisiologici": la mancanza di
dialogo tra due amministrazioni - Comune e Agenzia delle Entrate -
deputate a svolgere ruoli e funzioni differenti".
Per questo motivo e sulla base di alcuni emendamenti che erano già
stati proposti dalla
Rete Professioni Tecniche (RPT) in
occasione dell'audizione presso l'VIII Commissione Ambiente,
Territorio e Lavori Pubblici alla Camera dei deputati e si una
missiva inviata dai Geometri al Presidente del Consiglio e ai
vertici del MEF e dell'Agenzia delle Entrate, la categoria ha
auspicato un intervento di urgenza per
"cancellare un
provvedimento normativo foriero di danni e disagi alla
collettività".
Per chi non avesse avuto il piacere di visionarlo, ripropongo di
seguito il video incriminato.
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