12/04/2018
Dopo che a metà del mese di febbraio la Filiera delle costruzioni (Ance, Legacoop produzione e servizi, Anaepa Confartigianato edilizia, Cna Costruzioni, Fiae Casartigiani, Claai, Aniem, Confapi Aniem, Oice e Consiglio nazionale degli ingegneri) ha presentato in modo unitario alla politica e alla pubblica opinione il Manifesto della filiera per rilanciare il settore delle costruzioni facendo, tra l’altro, la proposta di ripensare il Codice dei contratti al fine di predisporre un articolato più semplice, suddiviso in lavori, servizi e forniture, accompagnato da un unico regolamento attuativo, dotato di forza cogente, in cui far confluire la normativa di dettaglio e le linee guida Anac si è avuto nel mese di Marzo un grande risveglio dei provvedimenti attuativi con la pubblicazione:
Nel mese di marzo sono stati pubblicati 6 provvedimenti mentre, come è possibile osservare nella tabella allegata relativa ai provvedimenti attuativi del Codice dei contratti complessivamente ne sono stati predisposti 23 su un totale di 64. In pratica mentre nei primi 22 mesi erano stati predisposti 19 provvedimenti (23-4 in quanto dei 6 provvedimenti del mese di marzo 2018, per due si tratta di aggiornamento) con una media di meno di un provvedimento al mese, a marzo 2018, successivamente alla pubblicazione del Manifesto della filiera delle costruzioni, ne sono stati predisposti 6 con una media di oltre 6 volte più alta rispetto a quella dei primi 22 mesi.
Questa accelerazione, tra l’altro, si è avuta dopo lo scioglimento delle camere e dopo le elezioni del 4 marzo 2018 senza che ancora sia stato nominato un nuovo Governo.
Quello che, di certo lascia enormemente perplessi è l’assoluto silenzio della cabina di regia che ha, a nostro avviso, fallito il proprio compito rilevabile nell’articolo 212, comma 1 del codice dei contratti in cui viene testualmente affermato che la stessa avrebbe dovuto avere il compito di:
“a) effettuare una ricognizione sullo stato di attuazione del presente codice e sulle difficoltà riscontrate dalle stazioni appaltanti nella fase di applicazione anche al fine di proporre eventuali soluzioni correttive e di miglioramento;
b) curare, se del caso con apposito piano di azione, la fase di attuazione del presente codice coordinando l’adozione, da parte dei soggetti competenti, di decreti e linee guida, nonché della loro raccolta in testi unici integrati, organici e omogenei, al fine di assicurarne la tempestività e la coerenza reciproca;
c) esaminare le proposte di modifiche normative nella materia disciplinata dal presente codice al fine di valutarne l’impatto sulla legislazione vigente, garantire omogeneità e certezza giuridica, supportando la competente struttura della Presidenza del Consiglio dei ministri nel coordinamento dei vari interventi regolatori nel settore;
d) promuovere la realizzazione, in collaborazione con i soggetti competenti, di un piano nazionale in tema di procedure telematiche di acquisto, al fine della diffusione dell’utilizzo degli strumenti informatici e della digitalizzazione delle fasi del processo di acquisto;
e) promuovere accordi, protocolli di intesa, convenzioni, anche con associazioni private per agevolare la bancabilità delle opere pubbliche”.
Per memoria ricordiamo che la cabina di regia è stata costituita con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto 2016 con i componenti individuati con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 novembre 2016 che sono i seguenti 14 (componenti effettivi oltre i supplenti):
Tra l’altro la cabina di regia avrebbe dovuto predisporre entro il 18 aprile 2017, anche avvalendosi di ANAC (e non risulta che lo abbia mai fatto), una relazione di controllo contenente, tra l’altro, informazioni sulle cause più frequenti di non corretta applicazione o di incertezza giuridica, compresi possibili problemi strutturali o ricorrenti nell’applicazione delle norme.
Non sappiamo se adesso, dopo il Comunicato stampa dell'ANCE relativo al “Paese da Codice rosso. Infrastrutture al collasso e manutenzioni assenti” dando il via, alla denuncia sulla situazione di grave stallo in cui versa il settore dei lavori pubblici (leggi notizia) ma possiamo fornirvi la tabella aggiornata sui provvedimenti attuativi del Codice dei contratti suddivisi tra già adottati, in corso di adozione e senza alcuna notizia precisando che, a distanza di 2 anni dall’entrata in vigore del Codice, dei provvedimenti obbligatori ne sono stati adottati in atto soltanto 23 su 64 con una percentuale di circa il 36%.
A cura di arch. Paolo Oreto