Codice dei contratti: Ritorno al passato

20/07/2018

"Anche se le risorse ci sono perché non riusciamo a far partire i cantieri? Perché ci sono delle procedure eccessivamente complesse che poi determinano una situazione di ingessatura", ha dichiarato il vicepresidente Edoardo Bianchi che insieme al Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, delegato Anci per Urbanistica e Lavori pubblici, ha illustrato i contenuti del documento presentato ieri da Ance ed Anci  nella sede dell’Associazione nazionale costruttori nel corso della manifestazione “Sblocca Cantieri”.

Il documento contiene proposte sulle quali si è registrata anche una grande convergenza da parte delle stazioni appaltanti presenti, a cominciare da Anas, concordi sulla necessità di portare a termine al più presto un percorso di revisione del Codice appalti necessario per ridare efficienza e trasparenza al sistema.

Le proposte contenute nel documento possono essere così riassunte:

  1. Regolamento unico - Prevedere un’unica fonte regolamentare per l’attuazione del Codice appalti, abrogando tutti i provvedimenti attuativi. Ciò al fine di dare certezza normativa alle diverse fonti di disciplina finora adottate (D.M., DPCM, Linee Guida Anac vincolanti, etc), opportunamente riviste e coordinate;
  2. Semplificazione per i Piccoli Comuni e loro aggregazioni - Necessaria una semplificazione con deroghe alla disciplina generale per salvare le aggregazioni in atto fra piccoli comuni con nuova disciplina in materia di requisiti professionali richiesti per l’individuazione e la nomina del RUP, procedura negoziata semplificata, oneri di comunicazioni alle imprese semplificate per tempi e modalità, nomina  del Presidente della Commissione aggiudicatrice all’interno della stazione appaltante per le procedure sottosoglia fino a 1 milione di euro;
  3. E-Procurement - Accelerare nella definizione delle regole tecniche per l’utilizzo delle piattaforme di e-procurement al fine di consentire anche ai Comuni e soggetti aggregatori che intendono qualificarsi autonomamente, di dotarsi di proprie piattaforme elettroniche di negoziazione;
  4. Appalto integrato - Occorre prevedere che le stazioni appaltanti possano ricorrere all’affidamento della progettazione esecutiva e dell’esecuzione di lavori sulla base del progetto definitivo dell’amministrazione aggiudicatrice;
  5. Offerta economicamete più vantaggiosa - Consentire per i lavori di importo pari o comunque non superiore alla soglia comunitaria, l’utilizzo del criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa solo in presenza di complessità tecnica dell’appalto;
  6. Subappalto - Eliminazione dell’obbligo per il concorrente, di indicare in sede di partecipazione alla gara, la terna di subappaltatori su cui quindi fare il controllo rispetto ai requisiti generali;
  7. Qualificazioni Stazioni Appaltanti e Centrali uniche di committenza - Occorre chiarire che la qualificazione delle SUA e delle CUC sia possibile per il complesso delle attività di cui all’articolo 38 del Codice Appalti ma relative ad ogni singolo ambito: 1. Programmazione e progettazione; 2. affidamento; 3. verifica e esecuzione del contratto;
  8. Contenzioso - E’ necessario ridurre i contenzioso accelerando e Potenziando i Tribunali di impresa; occorre, poi, disincentivare i ricorsi, dare più poteri all’Anac su precontenzioso e limitare responsabilità contabile dirigenti;
  9. Affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria - Occorre riportare gli affidamenti di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria nell’ambito generale dei servizi e delle forniture, per quanto riguarda la soglia limite per affidamenti tramite procedura negoziata, che risulta fissata ad euro 209.000.
  10. Procedure negoziate sottosoglia - Il meccanismo del sorteggio “tout court” delle imprese per le procedure negoziate fino a 1 milione di euro, non garantisce la necessaria qualificazione richiesta e produce effetti potenzialmente distorsivi del mercato e viene introdotta una articolata proposta per selezionare le imprese da invitare.

Sono queste le proposte di riforma del Codice degli appalti presentate da Ance ed Anci nel documento presentato ieri nella sede dell’Associazione nazionale costruttori nel corso della manifestazione “Sblocca Cantieri”.

In pratica un ritorno al passato con appalto integrato, offerta economicamente più vantaggiosa per il lavori sotto soglia, presidente della commissione aggiudicatrice all’interno della stazione appaltante, subappalto, affidamento dei servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria.

Continuiamo a pensare, come abbiamo già affermato (leggi articolo) che si sia già creato un forte asse tra Imprese, Sindacati ed Amministrazioni comunali con la possibile emarginazione dei liberi professionisti e con la possibilità di tornare, con buona pace di tutti, al tanto vituperato appalto integrato.

L’obiettivo del documento Ance-Anci, presentato ieri nella sede dell’Associazione nazionale costruttori, con alcune proposte di riforma del Codice degli appalti è quello di sbloccare le opere utili per il Paese.

Per Ance ed Anci è necessario semplificare le norme e le procedure che costituiscono un freno per il rilancio delle infrastrutture e di tutte le opere piccole e medie di cui il Paese ha bisogno per tornare a crescere è la priorità per imprese e comuni, che hanno deciso di lavorare a un progetto organico di revisione della normativa sugli appalti.

Che il sistema dei lavori pubblici in Italia abbia gravi problemi di funzionamento lo si evince chiaramente anche dal lavoro di ricognizione che sta facendo in questi mesi Ance con il sito sbloccacantieri, di cui peraltro ieri è stata presentata la nuova versione grafica.

Sono 270 le segnalazioni finora arrivate di cantieri in stallo per un valore complessivo di 21 miliardi di euro. La gran parte delle quali sono scuole, ma anche strade, ponti e grandi arterie autostradali necessarie per rendere competitivo il Paese.

A cura di arch. Paolo Oreto



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