"Anche se le risorse ci sono perché non riusciamo a far
partire i cantieri? Perché ci sono delle procedure eccessivamente
complesse che poi determinano una situazione di ingessatura",
ha dichiarato il vicepresidente Edoardo Bianchi
che insieme al Sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, delegato
Anci per Urbanistica e Lavori pubblici, ha illustrato i
contenuti del documento presentato ieri da
Ance ed Anci nella sede dell’Associazione nazionale
costruttori nel corso della manifestazione “Sblocca
Cantieri”.
Il documento contiene proposte sulle quali si è
registrata anche una grande convergenza da parte
delle stazioni appaltanti presenti, a cominciare da
Anas, concordi sulla necessità di portare a
termine al più presto un percorso di revisione del Codice appalti
necessario per ridare efficienza e trasparenza al sistema.
Le proposte contenute nel documento possono essere così
riassunte:
- Regolamento unico - Prevedere un’unica fonte
regolamentare per l’attuazione del Codice appalti, abrogando tutti
i provvedimenti attuativi. Ciò al fine di dare certezza normativa
alle diverse fonti di disciplina finora adottate (D.M., DPCM, Linee
Guida Anac vincolanti, etc), opportunamente riviste e
coordinate;
- Semplificazione per i Piccoli Comuni e loro
aggregazioni - Necessaria una semplificazione con deroghe
alla disciplina generale per salvare le aggregazioni in atto fra
piccoli comuni con nuova disciplina in materia di requisiti
professionali richiesti per l’individuazione e la nomina del RUP,
procedura negoziata semplificata, oneri di comunicazioni alle
imprese semplificate per tempi e modalità, nomina del
Presidente della Commissione aggiudicatrice all’interno della
stazione appaltante per le procedure sottosoglia fino a 1 milione
di euro;
- E-Procurement - Accelerare nella definizione
delle regole tecniche per l’utilizzo delle piattaforme di
e-procurement al fine di consentire anche ai Comuni e soggetti
aggregatori che intendono qualificarsi autonomamente, di dotarsi di
proprie piattaforme elettroniche di negoziazione;
- Appalto integrato - Occorre prevedere che le
stazioni appaltanti possano ricorrere all’affidamento della
progettazione esecutiva e dell’esecuzione di lavori sulla base del
progetto definitivo dell’amministrazione
aggiudicatrice;
- Offerta economicamete più vantaggiosa -
Consentire per i lavori di importo pari o comunque non superiore
alla soglia comunitaria, l’utilizzo del criterio dell’offerta
economicamente più vantaggiosa solo in presenza di
complessità tecnica dell’appalto;
- Subappalto - Eliminazione dell’obbligo per il
concorrente, di indicare in sede di partecipazione alla gara, la
terna di subappaltatori su cui quindi fare il controllo rispetto ai
requisiti generali;
- Qualificazioni Stazioni Appaltanti e Centrali uniche di
committenza - Occorre chiarire che la qualificazione delle
SUA e delle CUC sia possibile per il complesso delle attività di
cui all’articolo 38 del Codice Appalti ma relative ad ogni
singolo ambito: 1. Programmazione e progettazione; 2.
affidamento; 3. verifica e esecuzione del contratto;
- Contenzioso - E’ necessario ridurre i
contenzioso accelerando e Potenziando i Tribunali di impresa;
occorre, poi, disincentivare i ricorsi, dare più poteri all’Anac su
precontenzioso e limitare responsabilità contabile dirigenti;
- Affidamento dei servizi attinenti all’architettura e
all’ingegneria - Occorre riportare gli affidamenti
di servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria
nell’ambito generale dei servizi e delle
forniture, per quanto riguarda la soglia limite per
affidamenti tramite procedura negoziata, che risulta fissata ad
euro 209.000.
- Procedure negoziate sottosoglia - Il
meccanismo del sorteggio “tout court” delle imprese per le
procedure negoziate fino a 1 milione di euro, non garantisce la
necessaria qualificazione richiesta e produce effetti
potenzialmente distorsivi del mercato e viene introdotta una
articolata proposta per selezionare le imprese da invitare.
Sono queste le proposte di riforma del
Codice degli appalti presentate da
Ance ed Anci nel documento presentato ieri nella sede
dell’Associazione nazionale costruttori nel corso della
manifestazione “Sblocca Cantieri”.
In pratica un ritorno al passato con appalto
integrato, offerta economicamente più vantaggiosa per il lavori
sotto soglia, presidente della commissione aggiudicatrice
all’interno della stazione appaltante, subappalto, affidamento dei
servizi attinenti all’architettura e all’ingegneria.
Continuiamo a pensare, come abbiamo già affermato (leggi articolo) che si sia già creato un
forte asse tra Imprese, Sindacati ed Amministrazioni
comunali con la possibile emarginazione dei liberi
professionisti e con la possibilità di tornare,
con buona pace di tutti, al tanto vituperato appalto
integrato.
L’obiettivo del documento Ance-Anci, presentato
ieri nella sede dell’Associazione nazionale costruttori, con
alcune proposte di riforma del Codice
degli appalti è quello di sbloccare le opere utili per il
Paese.
Per Ance ed Anci è necessario semplificare le norme e le
procedure che costituiscono un freno per il rilancio delle
infrastrutture e di tutte le opere piccole e medie di cui il Paese
ha bisogno per tornare a crescere è la priorità per imprese
e comuni, che hanno deciso di lavorare a un
progetto organico di revisione della normativa sugli
appalti.
Che il sistema dei lavori pubblici in Italia abbia gravi
problemi di funzionamento lo si evince chiaramente anche dal lavoro
di ricognizione che sta facendo in questi mesi
Ance con il sito sbloccacantieri, di cui peraltro
ieri è stata presentata la nuova versione grafica.
Sono 270 le segnalazioni finora arrivate di
cantieri in stallo per un valore complessivo di 21 miliardi
di euro. La gran parte delle quali sono
scuole, ma anche strade, ponti e grandi
arterie autostradali necessarie per rendere competitivo il
Paese.
A cura di arch.
Paolo Oreto
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