Ritorniamo sui risultati relativi alla nostra consultazione sul
Codice dei contratti (leggi articolo) per evidenziare come
tutte le risposte conducano a dare le seguenti risposte:
- Il 75% non è soddisfatto del nuovo Codice
dei contratti pubblici
- Per l’83% non è stata conseguita una
semplificazione normativa
- Il 48% ritiene che l’Autorità indipendente
che si occupa di lavori pubblici non debba continuare ad essere
l’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) mentre il 36%
ha risposto affermativamente
- L’88% ritiene che è preferibile un unico
provvedimento attuativo rispetto ai numerosi presenti nel vigente
codice dei contratti
- Per il 49% le norme relative ad importi
sottosoglia dovrebbero discostarsi dalle direttive europee mentre
per il 38% non dovrebbero discostarsi
- Il 49% ritiene che il sistema di
aggiudicazione dell’Offerta economicamente più vantaggiosa sia
utilizzabile sul progetto esecutivo mentre il 38% ha risposto
negativamente
- Per il 79% le norme relative ai servizi di
architettura e di ingegneria potrebbero essere meglio collocate
all’interno di uno specifica parte del Codice
- Il 57% ritiene necessaria una riduzione dei
requisiti di partecipazione alle gare per professionisti ed
imprese
- Il 47% non ritiene corretto procedere alla
riduzione del numero delle stazioni appaltanti mentre il 40% ha
risposto affermativamente
- Per il 42% non è corretto l’utilizzo
dell’accordo quadro per i servizi di architettura e di ingegneria
mentre lo è per il 29%
Ovviamente tali risposte dovrebbero spingere il Governo ad una
rivisitazione pesante del Codice dei contratti che coniughi la
semplificazione con la trasparenza.
Relativamente agli articoli per i quali sono arrivate le
richieste di modifica quello che ne ha avute il maggior numero
(oggi 108) è l’articolo 36 relativo ai
contratti sotto soglia. Per lo stesso riportiamo
qui di seguito alcune delle indicazioni date da coloro che hanno
partecipato alla consultazione.
- Per una gara d'appalto che supera i 2.000.000,00 di euro, una
impresa deve affrontare una spesa di svariate migliaia di euro per
presentare una offerta economicamente più vantaggiosa. La spesa
incide troppo. La possibilità di partecipazione da parte delle
imprese dipende troppo dalle possibilità economiche della stessa:
concorrenza limitata solo a "chi può permetterselo"
- Sopra 40.000 fino a 100.000 i servizi sono affidati con
l'offerta economicamente vantaggiosa. Il numero dei partecipanti
viene ridotto a 5 tramite sorteggio. Nella maggior parte dei casi
non si presenta nessuno alla seduta pubblica e così la commissione
costituita da soggetti interni procede in presenza di testimoni. E'
un passaggio non trasparente poiché il sorteggio può essere guidato
(ovviamente da chi vede negli appalti altri interessi oltre
all'obiettivo dell'appalto)
- Per lavori di importo inferiore a € 1.000.000, considerato
l'obbligo di rotazione, il numero minimo di ditte da invitare è
eccessivo.
- Troppe complicazioni per gli appalti sotto i 40.000,00 €uro per
i piccoli Comuni in merito al principio di rotazione, alle
verifiche dei requisiti inoltre sotto i 1.000,00 euro è assurdo
ricorrere alle procedure telematiche.
- Garantire la rotazione delle imprese da invitare alle procedure
negoziate, riconoscendo però che la stessa impresa potrebbe essere
invitata dopo un tempo congruo e non sino all'esaurimento, per
esempio, dell'elenco imprese dell'ente
- L'articolo è chiaro, ma le linee guida ne rendono estremamente
complicata e laboriosa l'applicazione. Andrebbe assolutamente
reintrodotto il cottimo fiduciario per piccoli importi, es. fino a
5.000 Euro senza motivazione di sorta se non appunto la fiducia e
la diretta conoscenza dell'operatore e senza rotazione.
- Non sono previste le somme urgenze e le soglie di importo per i
lavori in diretta amministrazione sono irrisori.
- Semplificare ulteriormente. Evitare pareri Autorità che
limitano quanto previsto dalla normativa
- Diciamo che ho scelto un po’ a casaccio, Penso che il codice
vada completamente riscritto in poche macro aree che definiscano il
modo di gestirli (mentre i soggetti e le procedure burocratiche
siano affidate ad una circolare metodologica), penso che le
concessioni debbano uscire dal codice, penso che la progettazione e
le prestazioni progettuali non debbano fare parte del codice ma
vadano gestite con un’anima normativa a parte Dedicata ai
progettisti (e conseguentemente cancellare la definizione per loro
di operatori economici x tornare ad essere operatori
culturali/professionali che non devono avere alcun rapporto con
l’esecuzione dell’opera). Penso che vada riscritto tutto!
- Semplificazione delle procedure e rivisitazione del sistema di
rotazione
- Sarebbe opportuna una soglia per almeno 10.000 euro al di sotto
della quale consentire l'affidamento diretto a microimprese locali
ove presenti ovvero la deroga al principio di rotazione fino a
questo importo. In piccole realtà si lavora comunque nel rispetto
del principio di equità essendoci una conoscenza profonda tra e
delle piccole realtà economiche locali.
- No rotazione per gli inviti di soggetti non aggiudicatari
- Prevederei l'istituzione obbligatoria di un albo aperto degli
operatori economici da invitare diviso per fasce d'importo e per
categorie di lavori o tipologie di servizi e forniture nell'ambito
del quale selezionare in ordine secondo un criterio di rotazione i
vari concorrenti per le procedure negoziate e per gli affidamenti
diretti senza altri meccanismi intricati
- In realtà l'aver delegato ad una autorità esterna
l'applicazione delle norme del Codice mi appare assurdo. L'autorità
deve vigilare, non legiferare.
- Facilitare l'accesso ai lavori pubblici alle piccole e micro
imprese. In Italia si tende ad affidare lavori, anche di importi
sotto soglia, a ditte e imprese molto strutturate e con svariate
agevolazioni e con liquidità molto superiori: pertanto vi è una
percentuale di scontistica durante le gare molto alta,
irraggiungibile per i piccoli. Le micro e piccole imprese
dovrebbero anche loro avere la possibilità di ottenere lavori
pubblici (anche di sola manutenzione) per avere continuità
nell'annata lavorativa.
- Dovrebbe essere consentito di bandire una procedura aperta
senza l'obbligo di pubblicare su gazzetta ufficiale e quotidiani,
posto che aggrava le spese e la procedura e considerato l'uso di
internet
- Per i servizi: la pubblicazione sulla guri è inutile per lavori
<40mila: procedure snelle, mediante acquisizione di preventivi
(senza polizze documenti ecc., tanto sull'aggiudicatario si fa
accertamento) articolo 97 comma 2. riscriverlo. Visto che si è
scelto di affidare in modo casuale, inserire il sorteggio
dell'aggiudicatario, rientrante in un range di ribassi.
- Aumento importo soglia per affidamento diretto, per agevolare i
rapporti tra pubblica amministrazione e liberi professionisti che
molto spesso vista la mancanza di fondi assumono il ruolo di
consulente sin dalla predisposizione del progetto preliminare o
addirittura nella redazione del progetto definitivo al fine di
risolvere problematiche tecniche particolari o per intercettare
fondi comunitari per la realizzazione delle opere. Vista l’esiguità
dei fondi a disposizione delle pubbliche amministrazioni molto
spesso il rapporto si basa sulla promessa di affidamento
dell’incarico nelle fasi successive. Negli ultimi tempi la
legislazione vigente impone lo svolgimento di procedure ( gare di
progettazione) che non consentono alle Amministrazioni di affidare
il servizio al professionista che ha svolto il ruolo di
consulente.
A cura di arch.
Paolo Oreto
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