L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Luglio 2007;
l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati si è, dunque, attestato per il mese di Luglio 2007
sul valore di 130,2 con una piccola variazione positiva
rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata dello +0,200% e quella annua
dell’1,6%. Ai fini della determinazione del trattamento
di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15 Luglio
2007 ed il 14 Agosto 2007, occorre rivalutare la quota
accantonata al 31 Dicembre 2006 dello 1,92640%. Per quanto
concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al 75%, si è
attestato all'1,200% e l'indice biennale al
2,775%.
L’Istat spiega che, nel mese di luglio 2007, per quanto
concerne l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e
impiegati, gli aumenti congiunturali più significativi si
sono verificati nei capitoli Trasporti (+0,7 %),
Comunicazioni e Servizi ricettivi e di ristorazione
(+ 0,4 % per entrambi), Abitazione, acqua, elettricità e
combustibili e Ricreazione, spettacoli e cultura (+ 0,3 % per
entrambi);
Variazioni nulle si sono verificate nel capitoli Prodotti
alimentari e bevande analcoliche, Bevande alcoliche e
tabacchi, Servizi sanitari e spese per la salute e
Istruzione.
Variazioni negative si sono registrate nei capitoli
Abbigliamento e calzature (- 0,1 %).
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati
nei capitoli Servizi ricettivi e di ristorazione (+ 2,9 %),
Mobili, articoli e servizi per la casa (+ 2,5 %),
Prodotti alimentari e bevande analcoliche e Bevande
alcoliche e tabacchi (+ 2,4 % per entrambi).
Variazione tendenziale negativa si è registrata nel capitolo
Comunicazioni (- 9,3 %).
Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell’indice NIC si sono verificati nelle
città di Palermo (+ 2,1 per cento), Genova e Reggio Calabria (+ 2,0
per cento per entrambe), Roma e Campobasso (+ 1,9 per cento per
entrambe); quelli più moderati hanno riguardato le città di Trento
(+ 0,9 per cento), Venezia e Firenze (+ 1,2 per cento per entrambe)
e Ancona (+ 1,3 per cento).
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