L'Assemblea del Senato ha approvato ieri
il disegno di legge di conversione in legge del
decreto-legge 14 dicembre 2018, n. 135, recante
disposizioni urgenti in materia di sostegno e
semplificazione per le imprese e per la pubblica
amministrazione. Il testo nella nuova versione con gli
emendamenti approvati passa alla Camera.
Mentre la maggior parte degli emendamenti approvati dalle
Commissioni riunite 1a ed 8 a sono stati
dichiarati improponibili, l’Aula ha approvato i seguenti
emendamenti:
- 1.34 (testo 3) che ripristina l'Ires agevolata
per il terzo settore;
- 1.44 (testo 3), che estende ai professionisti
che vantano crediti nei confronti della pubblica amministrazione
l'accesso alla sezione speciale del fondo di garanzia;
- 1.0.500 (testo 2) riguardante l'allargamento
dei termini per la nuova rottamazione delle cartelle
esattoriali;
- 2.1000
- 3.23 (testo 2)
- 3.47 (testo 2) sui dati del fascicolo
aziendale acquisiti dal sistema informativo agricolo
nazionale;
- 3.500 che definisce inique le clausole che
prevedono termini di pagamento per le piccole imprese superiori ai
60 giorni;
- 3.0.1 (testo 4) che prevede altre misure di
sburocratizzazione per le imprese;
- 3.0.8 sul certificato di agibilità dei
lavoratori dello spettacolo;
- 3.0.700 (testo 2)
sull'indicazione nell'etichettatura del luogo di origine dei
prodotti alimentari;
- 3.0.136 (testo 3) che prevede semplificazioni
per le zone economiche speciali e le zone logistiche
semplificate;
- 4.3 (testo 3) che modifica l'articolo 560 del
codice di procedura civile, prevedendo che il debitore e il suo
nucleo familiare conservano il bene pignorato fino al trasferimento
dell'immobile;
- 4.0.1000 che stanzia 10 milioni per il 2019 in
favore dei familiari delle vittime e superstiti del disastro di
Rigopiano;
- 6.3 (testo 3) che istituisce il Registro
elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti;
- 8.100 riguardante le risorse dell'Agenzia
digitale;
- 8.0.3 relativo alla tecnologia basata su
registri distribuiti e smart contract;
- 8.500 che dal 2020 trasferisce i compiti del
commissario per l'Agenda digitale al Presidente del Consiglio;
- 8.0.500 (testo corretto) che reca misure di
semplificazione per l'innovazione e la banda ultralarga;
- 9.0.500 (testo 2) riguardante semplificazioni
in materia di personale del Servizio sanitario nazionale e di
fatturazione elettronica per gli operatori sanitari;
- 10.0.1000 recante misure urgenti per il
servizio di noleggio con conducente, con il subemendamento
10.0.1000/600;
- 11.17 (testo 4) riguardante l'assunzione degli
allievi agenti della Polizia di Stato, e gli emendamenti delle
Commissioni riunite;
- 11.0.43 (testo 4), che prevede un piano per la
transizione energetica sostenibile e sospende i permessi di
prospezione o ricerca degli idrocarburi liquidi;
- 11.0.95 (testo 3) che prevede il passaggio
alle Regioni delle concessioni di grandi derivazioni
idroelettriche, con il subemendamento 11.0.95 (testo
3)/600;
- 11.0.172 (testo 3) recante disposizioni
urgenti in materia di enti del terzo settore;
- 11.0.500 (testo 4) recante misure di
semplificazione in materia contabile per gli enti locali
(incremento del fondo Imu-Tasi per i comuni);
- 11.0.600 (testo 2) che dispone forme di
assistenza e agevolazione per gli orfani del disastro di
Rigopiano;
- 11.0.1000 riguardante l'interpretazione
autentica di una norma sui consigli degli ordini circondariali
degli avvocati.
L’articolo 5 del provvedimento che riguarda le
“Norme in materia di semplificazione e accelerazione delle
procedure negli appalti pubblici sotto soglia comunitaria”
è rimasto nella versione originaria senza alcun
emendamento ed è semplice notare come l’unico
articolo che avrebbe potuto essere integrato ed emendato senza
incorrere in perplessità del Quirinale e senza alcun problema di
improponibilità e di inammissibilità di cui all’articolo 97 del
Regolamento del Senato sarebbe stato proprio
l’articolo 5 che avrebbe potuto contenere quelle modifiche
al Codice dei contratti ritenute da più parti necessarie ed
urgenti; ma così non è stato perché nella trattazione in
commisisone tutti gli emandamenti all’articolo 5 presentati
dalla maggioranza sono stati ritirati mentre quelli presentati
dalle opposizioni sono stati respinti anche in riferimento
alla dichiarazione del Senatore Patuanelli che nel
corso della seduta n. 8 del 21 gennaio 2019 delle due
commissioni riunite (1a ed 8 a) ha
dichiarato “che è intenzione del Governo e delle forze
politiche di maggioranza procedere al varo di una legge delega
relativa alla revisione del codice dei contratti pubblici.
Parallelamente, si procederà al varo di un disegno di legge volto,
nelle more della riforma generale della disciplina, a introdurre
nell'ordinamento le disposizioni più urgenti, al fine di venire
incontro alle numerose ed impellenti esigenze rappresentate dagli
operatori economici”. Il Governo, quindi, a distanza
di 8 mesi dall’insediamento e dopo tanti annunci (leggi articolo) sembra che abbia deciso di
intraprendere due strade paralle che speriamo siano
convergenti e che sono quelle di un primo disegno
di legge per le disposizionioì più urgenti e di un
disegno di legge delega relativo alla revisone del Codice dei
contratti.
Ricordiamo, per ultimo che l'emendamento 3.0.81 (testo 3) sulla
disciplina del DURC e l'estensione a 24 mesi del
termine per regolarizzare i contributi è stato trasformato in un
ordine del giorno.
In allegato il file con gli emendamenti approvati.
A cura di Redazione
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