30/04/2019
Il Dirigente responsabile dell’Ufficio Speciale per la Progettazione della Regione Siciliana ha recentemente predisposto e pubblicato il Decreto n. 1 del 6 febbraio 2019 recante “Schema di convenzione tipo, allegato da utilizzare per la stipula di convenzioni tra l'Ufficio Speciale per la Progettazione ed i Comuni, i Liberi Consorzi Comunali e le Città metropolitane”.
Il decreto è costituito da 5 semplici articoli; con l’articolo 1 del provvedimento è stato adottato lo schema di convenzione tipo, allegato Decreto stesso e da utilizzare per la stipula di convenzioni tra l'Ufficio Speciale per la Progettazione ed i Comuni, i Liberi Consorzi Comunali e le Città metropolitane, in adempimento a quanto previsto dalla Delibera di Giunta n. 426 del 4 novembre 2018 e successiva Delibera n.447 del 15 novembre 2018, per l'affidamento di servizi di cui all'art.24 comma 1 lettera c del Decreto Legislativo del 18 aprile 2016 n.50 e ss.mm. e ii..
Lo schema di convenzione, poi, successivamente alle premesse ed alle considerazioni contiene 12 articoli dei quali quelli più significativi sono:
Sorge spontaneo mettere a confronto dopo un’attenza lettura gli articoli 3 e 4 in cui mentre nell’articolo 3 sembra che si affermi che le professionalità necessarie per assumere gli incarichi debbano essere individuate all’interno dell’Organico dell’Ufficio speciale per la progettazione, nell’articolo 4 è, invece, affermato che per svolgere attività di rilievo, e/o indagini e/o altre attività specialistiche, potrebbero essere utilizzate professionalità che esulano dalle disponibilità e competenze dell' Ufficio Speciale per la Progettazione con oneri a carico dell’Ente; con tale soluzione l’USP potrà affidare incarichi all’esterno dell’uficio stesso.
Ricordiamo con l’occasione i nostri precedenti articoli “Regione siciliana: Le prime convenzioni per l’ufficio speciale per la progettazione” e “Regione Siciliana: Quale parità di trattamento esiste tra liberi professionisti e tecnici interni alla P.A.?” e restiamo sempre in attesa che i Consigli nazionali o le rappresentanze regionali degli architetti e degli ingegneri facciano conoscere le proprie posizioni in merito.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it