04/06/2020
Per le spese sostenute dall'1 luglio 2020 al 31 dicembre 2021 per interventi di efficientamento energetico (Ecobonus) e riduzione del rischi sismico (Sismabonus) il D.L. n. 34/2020 (c.d. Decreto Rilancio) ha previsto delle detrazioni fiscali del 110% (c.d. superbonus).
Le nuove detrazioni fiscali hanno catalizzato l'attenzione dell'opinione pubblica, interessata al miglioramento energetico e strutturale degli immobili, e dei protagonisti del mondo edilizio (imprese e professionisti) per le nuove possibilità che potrebbero dare una sveglia all'economia da anni nel torpore della recessione.
Altri soggetti che giocheranno un ruolo fondamentale per la riuscita di queste nuove misure fiscali saranno istituti di credito e intermediari finanziari. L'aspetto più innovativo della norma, di cui si attende la conversione in legge entro il 18 luglio 2020, è rappresentata dalla possibilità di convertire queste detrazioni fiscali in:
La grande sfida sarà quella di dare la possibilità ai soggetti beneficiari della misura fiscale di eseguire gli interventi previsti dal Decreto Rilancio senza spendere denaro.
La chiave di volta sarà rappresentata da come istituti di credito e intermediari finanziari decideranno di interpretare il loro ruolo. L'approccio di questi soggetti sarà determinante, in particolare, per la distribuzione della "ricchezza" all'interno della società.
Abbiamo ipotizzato due possibili diversi scenari. Nel primo saranno emanate delle linee guida legate esclusivamente al valore del credito d'imposta e dal suo rischio. Sulla base di questi parametri, il credito del 110% potrà essere acquistato (ad esempio) al 105% direttamente al momento dell'approvazione del progetto esecutivo dell'opera, scalettando i pagamenti su un cronoprogramma dei lavori. In questo scenario tutti avranno una parte del beneficio:
Nel secondo scenario, invece, è possibile ipotizzare che istituti di credito e intermediari finanziari si possano organizzare con dei player nazionali a cui saranno indirizzati i beneficiari delle detrazioni fiscali che continueranno a poter effettuare i lavori senza spendere denaro ma con la differenza che progettazione, esecuzione e controllo saranno effettuati da pochi grandi soggetti che avranno il monopolio del mercato.
A cura di Redazione LavoriPubblici.it