16/09/2020
Superbonus 110%: uno dei principali rischi per una possibilità che personalmente ritengo molto interessante sia per il miglioramento energetico/strutturale che per la ripresa economica del Paese, è che il modus operandi prettamente italico di intendere le professioni tecniche si traduca in una bolla di incompetenza, spot mediatici e inganni che le nuove detrazioni fiscali del 110% (c.d. superbonus) potrebbero generare.
Come più volte sottolineato, come redazione abbiamo più volte invitato a valutare qualsiasi intervento contattando preventivamente un tecnico che possa comprendere le esigenze dell'utente, verificare lo stato dei fatti e consigliare in modo "indipendente" la soluzione migliore che possa consentire di accedere alla nuova possibilità prevista dal Decreto Rilancio.
Purtroppo, il web e pratiche commerciali al limite, hanno generato già "pacchetti" preconfezionati di progettazione, esecuzione e cessione del credito che stanno ingolosendo certamente l'utenza meno "attenta". Su questo argomento ho intervistato il vice presidente di CampaniArchitetti, Antonio Sassone, che recentemente si era espresso contro quello che ha definito "sciacallaggio sulle prestazioni professionali per il Superbonus 110".
Di seguito domande e risposte.
Non posso che essere in linea con le perplessità sul Superbonus 110%, che, di fatto, si sta rivelando sempre più uno spot mediatico, paventando suggestivi “interventi a costo zero” per gli italiani, ma che, nella pratica, si rivela farraginoso e, come ha suggerito nella domanda, di difficile esecuzione.
Mi auguro che la memoria non mi inganni, ma non ricordo un intervento così massiccio dell’Agenzia delle Entrate per nessun altro testo normativo: segno evidente che, forse, la norma necessitava di uno studio più approfondito.
Come ho avuto modo di ricordare nell’ultimo intervento sul tema da VicePresidente dell’associazione campaniArchitetti, da giorni ci arrivano segnalazioni da tutt’Italia di questo disdicevole modus operandi da parte di imprese e società. I professionisti, già provati da anni di crisi, colpiti duramente anche dal covid, oltre alle assunzioni di responsabilità civili e penali ed alle ulteriori spese per la stipula di apposite polizze assicurative, si trovano a dover essere sottoposti al vile mercanteggio delle prestazioni a ribasso: ci sono casi, ad esempio, di “offerte” di poche centinaia di euro per diagnosi energetiche di condomini costituiti da decine di appartamenti. Davvero inaccettabile. Ricordo, invece, che il professionista incaricato (architetto, ingegnere) assume la funzione di ente terzo, tutela il committente (che, autonomamente, lo sceglie), con prestazioni e retribuzioni stabilite dal Decreto parametri, per garantire l’equo compenso. Invito, pertanto, a tenere alta la soglia dell’attenzione, al fine di evitare trattamenti che possano ledere il decoro e la dignità della professione.
Se si mette mano ad una seria ed attenta revisione del testo, tutto è possibile.
Potrebbe essere utile nel caso che l’effettiva liquidazione sia rapida e che l’eventuale mancato recupero del credito anticipato dagli Ordini ai professionisti non ricada, poi, su tutti gli iscritti.
Lascio come sempre a voi ogni commento.
#unpensieropositivo
A cura di Ing. Gianluca Oreto