Salva Casa e modulistica edilizia: le Regioni che hanno già recepito l’accordo del 27 marzo 2025
Le Regioni che hanno aggiornato la modulistica edilizia dopo l’Accordo del 27 marzo 2025 recependo le novità del Decreto Salva Casa su SCIA, permesso di costruire, SCIA alternativa e CILA
Quali Regioni hanno aggiornato la modulistica edilizia dopo il Salva Casa? Come si sono adeguate alle nuove disposizioni nazionali? E perché questo passaggio è fondamentale per l’attuazione uniforme della riforma edilizia?
Con l’Accordo della Conferenza Unificata 27 marzo 2025 (Rep. atti n. 35/UE) è stato compiuto (tardivamente) un passo decisivo per rendere operative le modifiche al d.P.R. n. 380/2001 (Testo Unico Edilizia o TUE) introdotte dalla Legge n. 105/2024 di conversione del D.L. n. 69/2024 (Salva Casa). L’obiettivo è stato quello di aggiornare la modulistica unificata e standardizzata per i principali titoli edilizi (SCIA, permesso di costruire, SCIA alternativa e CILA), tenendo conto delle importanti novità in materia di stato legittimo, tolleranze, mutamenti di destinazione d’uso e sanatoria.
Un passaggio obbligato per l’attuazione del Salva Casa
Anche se il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha più volte sottolineato l’auto-applicazione delle nuove disposizioni del Salva Casa, la loro puntuale e uniforme applicazione ha richiesto una traduzione operativa che è sfociata proprio nell’accordo del 27 marzo. L’adeguamento della modulistica è, infatti, un passaggio obbligato e funzionale alla semplificazione promessa dalla riforma.
Come già evidenziato, l’Accordo in conferenza unificata non ha direttamente introdotto i nuovi modelli ma ha fornito alle Regioni e ai Comuni:
- le istruzioni per aggiornare quelli vigenti;
- un preciso calendario delle scadenze (ormai passate).
In particolare, l’Accordo ha fissato due date chiave:
- il 9 maggio 2025: entro cui le Regioni avrebbero dovuto adeguare i contenuti informativi della modulistica, nel rispetto delle specificità normative locali;
- il 23 maggio 2025: entro cui Comuni avrebbero dovuto “in ogni caso” adottare la nuova modulistica recependo le indicazioni contenute nell’Accordo.
Nel caso in cui né le Regioni né i Comuni hanno rispettato le scadenze, sarà ugualmente possibile presentare le istanze previste dal Salva Casa, adeguando autonomamente la modulistica che la P.A. dovrà valutare. In tal senso ricordiamo una interessante pronuncia del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia (sentenza 30 aprile 2025, n. 1501) che ha fornito dei principi di diritto applicabili alle istanze presentate dal privato con un modulistica auto-prodotta. Nel caso di specie, i giudici di primo grado hanno confermato che l’aggiornamento della modulistica edilizia non può condizionare l’operatività delle norme. In altre parole, i Comuni non possono rifiutare o ignorare le nuove istanze adducendo la mancata adozione di un modulo specifico.
Le Regioni che si sono adeguate
Alla data attuale, nove Regioni hanno già formalizzato l’adeguamento della propria modulistica edilizia:
- Piemonte – D.G.R. 20 maggio 2025, n. 4-1118;
- Sicilia – D.A. 14 maggio 2025, n. 123/GAB;
- Toscana – Decreto 14 maggio 2025, n. 10133;
- Umbria – D.G.R. 14 maggio 2025, n. 439;
- Lazio – Determinazione 9 maggio 2025, G05745;
- Basilicata – D.G.R. 8 maggio 2025, n. 246;
- Liguria – D.D.G. 7 maggio 2025, n. 3295;
- Campania – D.G.R. 6 maggio 2025, n. 252;
- Lombardia – D.G.R. 15 aprile 2025, n. XI/4246.
Nello Speciale Testo Unico Edilizia abbiamo attivato la sezione “Modulistica edilizia post Salva Casa” in cui troverete tutti gli aggiornamenti regionali.
Cosa cambia concretamente nei moduli?
L’aggiornamento ha comportato numerose modifiche operative che riguardano i seguenti moduli;
- comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA);
- segnalazione certificata di inizio attività (SCIA);
- SCIA alternativa a permesso di costruire;
- permesso di costruire.
Per ciascun modulo, l’Accordo ha previsto l’inserimento o la sostituzione dei quadri interessati dalle novità introdotte dal Salva Casa. Nel modulo “SCIA edilizia – Titolare”, ad esempio, è stato inserito il quadro relativo alla “Qualificazione dell’intervento” che adesso contempla il mutamento di destinazione d’uso nelle diverse ipotesi previste dalla nuova versione dell’art. 23-ter del Testo Unico Edilizia.
Oppure, nel modulo “SCIA edilizia – Relazione tecnica di asseverazione” è stato inserito in nuovo quadro “Stato legittimo” con le innovazioni contenute nelle nuove versioni degli artt. 9-bis e 34-bis.
Si tratta, in altre parole, di un’operazione di reingegnerizzazione funzionale che mette al centro l’interoperabilità, la certezza delle informazioni e la trasparenza dei procedimenti.
Conclusioni
Il recepimento della nuova modulistica rappresenta un passaggio essenziale per l’attuazione del Salva Casa e per l’uniformità delle pratiche edilizie. L’aggiornamento non è solo formale, ma sostanziale: incide su elementi chiave come lo stato legittimo, le sanatorie, le tolleranze, la destinazione d’uso, l’agibilità e la compatibilità paesaggistica.
È fondamentale che i tecnici si familiarizzino con i nuovi moduli, monitorino i siti istituzionali regionali e comunali, e si preparino all’utilizzo sistematico della nuova modulistica per evitare contestazioni e ritardi. La standardizzazione è un’occasione concreta per semplificare, ma anche per responsabilizzare tutti gli attori del processo edilizio.
Tuttavia, non possiamo continuare a intervenire sulla disciplina edilizia a colpi di decreti-legge. La frequente modifica del Testo Unico Edilizia attraverso provvedimenti d’urgenza rischia di disorientare tecnici, amministrazioni e cittadini, alimentando incertezza normativa e difficoltà applicative. La materia merita invece un progetto organico e di lungo termine, con obiettivi chiari, una visione sistemica e un processo normativo partecipato. Serve una riforma strutturale del TUE che non rincorra le emergenze, ma affronti finalmente, con metodo, le vere criticità del sistema edilizio italiano. Solo così si potrà restituire stabilità, coerenza e credibilità alla disciplina urbanistico-edilizia.