L'Istat ha comunicato il dato definitivo sull'incremento
dell'indice dei prezzi al consumo nel mese di Novembre 2008;
l'indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed
impiegati si è, dunque, attestato per il mese di Novembre
2008 sul valore di 134,7 con una sensibile variazione
negativa rispetto a quello del mese precedente.
La variazione mensile è stata del -0,4 % e quella annua
dell’+2,6%. Ai fini della determinazione del trattamento
di fine rapporto (TFR) maturato nel periodo tra il 15
Novembre 2008 ed il 14 Dicembre 2008, occorre rivalutare la
quota accantonata al 31 Dicembre 2007 del 3,025228%. Per
quanto concerne le locazioni l'indice annuale, ridotto al
75%, si è attestato all'1,950% e l'indice biennale al
3,750%.
In riferimento all'aumento dell'indice dei prezzi al consumo per
operai ed impiegati i compensi per le prestazioni
urbanistiche degli ingegneri e degli architetti devono essere
adeguati del 1583,7%.
L’Istat spiega che, nel mese di novembre 2008, per quanto
concerne l’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e
impiegati, gli aumenti congiunturali più significativi si
sono verificati nei capitoli Comunicazioni (+0,3%) e
Mobili, articoli e servizi per la casa e Servizi sanitari e
spese per la salute (+0,2% per entrambi).
Variazioni nulle si sono verificate nel capitolo
Ricreazione, spettacoli e cultura. Variazioni
negativesi sono registrate nel capitolo Trasporti
(-2,4%) e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili e
Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,3% per entrambi)
Gli incrementi tendenziali più elevati si sono registrati
nei capitoli Abitazione, acqua, elettricità e combustibili
(+6,1%), Bevande alcoliche e tabacchi (+5,3%) e Prodotti
alimentari e bevande analcoliche (+4,7%).
Una Variazione tendenziale negativa si è registrata nel
capitolo Comunicazioni (-4,4%).
Nell’ambito delle 20 città capoluogo di regione, gli aumenti
tendenziali più elevati dell’indice NIC si sono verificati nelle
città di Torino, L’Aquila, Napoli (+ 2,9 % per tutte e tre),
Genova, Firenze, Ancona e Reggio Calabria (+ 2,8 % per tutte e
quattro); quelli più moderati hanno riguardato le città di Aosta (+
1,9 %), Bari (+ 2,0 %) e Potenza (+ 2,1 %).
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